Pochi minuti prima, i carabinieri avevano notato il 22enne cinese nel cortile del palazzo mentre effettuava uno scambio con un connazionale. Intervenuti nell’immediato i militari, hanno rinvenuto una dose di shaboo ancora tra le mani dell’acquirente.
A quel punto è scattato il blitz nell’appartamento e, durante la perquisizione, hanno sorpreso le due donne mentre confezionavano e suddividevano altre dosi, sequestrando più di 100 grammi di shaboo puro, e circa 5mila euro in contanti, ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio. Accanto alla porta d’ingresso i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un monitor LCD, collegato in remoto tramite connessione wifi con le tre telecamere, munite di fotocellule a infrarossi, nell’androne dello palazzo e sul pianerottolo dell’appartamento, in modo da poter controllare l’arrivo delle forze dell’ordine.
Nel corso delle operazione i carabinieri hanno scoperto che l’appartamento è subaffittato irregolarmente ad almeno altri 10 cittadini cinesi e tra i presenti, i militari hanno trovato tre persone sprovviste di permesso di soggiorno, per cui è stato denunciato in stato di libertà il proprietario dell’immobile per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo stupefacente, corrispondente a circa 1.000 dosi, immesso sul mercato avrebbe fruttato circa 50mila euro, data la purezza della sostanza.
Le due donne ora si trovano nel carcere di Rebibbia, mentre il 22enne è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli.