Ad accorgersi del fatto è stato proprio l’agente responsabile della sezione che trovandosi vicino alla sua cella ha sentito improvvisamente cadere uno sgabello rendendosi subito conto della gravità del caso.
Grazie alla capacità d’intervento dell’agente, che ha saputo mantenere la calma e la lucidità trovandosi di fronte a un corpo impiccato, si è potuto evitare che accadesse il peggio: l’agente ha slacciato la corda al collo al detenuto riponendo il corpo sul letto della cella, salvandogli la vita.
Il detenuto è stato immediatamente soccorso e curato presso l’infermeria del carcere, fortunatamente non ha riportato alcuna complicazione alla sua salute: pochi minuti ancora e si sarebbero spezzate le ossa del collo.
Sembrerebbe che il detenuto in questione abbia messo in atto il gesto estremo perché si ritiene innocente rispetto alle accuse addebitategli e quindi non accettava di stare in carcere.
Il detenuto è stato trasferito nella sezione isolamento sottoposto a sorveglianza a vista h24 dal personale di Polizia penitenziaria.
A darne notizia sono i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) che da sempre denunciano le gravose condizioni in cui si trovano a lavorare tutti gli operatori penitenziari.
«Nonostante le numerose denunce che abbaiamo fatto come Sindacato SIPPE sulla forte carenza di personale di Polizia Penitenziaria – commentano i sindacalisti – ancora una volta il personale è costretto ad alternarsi in mezzo a un corridoio, gelato d’ inverno e torrido d’estate, a espletare la sorveglianza a vista. La Polizia Penitenziaria, in questo periodo, oltre a questo caso, sorveglia a vista anche un altro detenuto italiano che manifesta problemi di natura psichiatria e di tossicodipendenza».
«Come Sindacato – aggiungono – stiamo aspettando che la direzione del carcere di Velletri dia seguito alla nostra richiesta di adibire delle camera detentive munite di telecamere con sensore di movimento, insieme a dei monitor installati sia presso l’ufficio della Polizia penitenziaria che presso il locale infermeria, per avere un servizio migliore per tutti gli operatori, garantendo la salubrità dei posti di servizio. Come sindacato SIPPE ribadiamo con forza che i detenuti che hanno problemi di natura Psichiatri devono essere gestiti dal Personale sanitario specializzato e in luoghi esterni adatti che non siano il carcere e non lasciati alla sola custodia della Polizia penitenziaria».