La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a sei anni di carcere per il 39enne Gabriele Z., ritenuto autore del tentato omicidio avvenuto davanti a un bar di Ardea nell’agosto del 2015. L’imputato aveva presentato ricorso contro la sentenza d’Appello ma la Suprema Corte lo ha rigettato, decretando la validità delle considerazioni fatte dai giudici di secondo grado.
La ricostruzione dei fatti parte da un noto bar di Ardea davanti al quale, l’8 agosto di quasi quattro anni fa, il 39enne, secondo i giudici che lo hanno condannato, ha inferto alla vittima tre coltellate tra il torace e l’addome, per poi fuggire lasciandola a terra. La difesa dell’imputato ha cercato di ottenere il riconoscimento del “vizio di mente”, dato che il 39enne soffre di epilessia. Secondo i giudici, tuttavia, la patologia non è sufficiente a considerare l’imputato incapace di intendere e di volere. Anche la presunta provocazione, che secondo la difesa avrebbe dovuto essere considerata come attenuante, non è stata valutata rilevante.
18/01/2019