I posti letto attivi nei tre ‘vecchi’ ospedali di Albano, Genzano ed Ariccia erano 344, per la precisione 130 al San Giuseppe di Albano, 109 al De Santis di Genzano e 105 allo Spolverini di Ariccia. Numeri che i dirigenti della Asl hanno nascosto negli ultimi mesi dietro un gigantesco muro di riserbo e che sono stati rivelati a il Caffè da fonti istituzionali che preferiscono non comparire. Tutti questi 344 posti letto avrebbero dovuto essere riattivati nel nuovo ospedale unico dei Castelli Romani. Almeno questo è quanto prevede l’accordo di programma sottoscritto nel 2007 da Regione Lazio, Asl Roma 6 e Comune di Ariccia, patto istituzionale con il quale è stata pianificata la chiusura delle tre storiche strutture sanitarie castellane. Al contrario, nel nuovo ospedalone sono attivi al momento solo 135 posti letto. I posti letto dei tre ‘vecchi’ ospedali di Albano, Ariccia e Genzano erano stati ridotti a 230 unità solo a partire da luglio 2017, dopo la pubblicazione del decreto n. U52/2017 del Commissario della sanità nonché Governatore dal Lazio, Nicola Zingaretti.
L’ospedale è situato ad Ariccia, in località Fontana di Papa, sulla via Nettunense. E’ costato finora 120 milioni di euro sborsati per intero dalla Regione Lazio. Servirà tutto il Lazio sud, in particolare tutti i Comuni dei Castelli Romani, oltre ad Aprilia, Cisterna, Ardea, Pomezia, Anzio e Nettuno, per un totale di oltre 600mila persone.
344, NON 107
Di sicuro, i posti letto presenti nelle tre ‘vecchie’ strutture sanitarie castellane non erano 107, al contrario di quanto dichiarato alla stampa da Narciso Mostarda, attuale Direttore Generale della Asl, Roma 6, nei giorni immediatamente precedenti alla messa in funzione del nuovo ospedale. Secondo Mostarda, con l’avvio della nuova struttura sanitaria i Castelli avrebbero goduto di una dotazione di posti letto di circa il 30% superiore al passato. I posti operativi nei tre ‘vecchi’ ospedali erano divenuti 107 solo alla fine di ottobre 2018, pochi giorni prima che le tre strutture venissero chiuse definitivamente al pubblico.
MOSTARDA SBAGLIA I CONTI: 208 POSTI LETTO IN MENO
Il nuovo ospedale dei Castelli è destinato a restare, almeno per il momento, un ospedale di serie B. Privo dei Dipartimenti e Reparti necessari a renderlo un Policlinico d’eccellenza, al pari della grandi strutture sanitarie romane. Come se non bastasse, i posti letto attivi nel nuovo ospedalone sono quindi 208 in meno rispetto a quelli presenti nella tre ‘vecchie’ strutture sanitarie di Albano, Ariccia e Genzano, quindi sono in totale il 61% in meno rispetto al passato e soprattutto rispetto a quanto previsto nel patto tra gli Enti del 2007. I pazienti ‘in eccesso’ verranno quindi dirottati dai dirigenti della Asl Roma 6 nelle innumerevoli strutture sanitarie private della zona, che ringraziano la sanità pubblica per la sua totale inadeguatezza.
“342 POSTI LETTO ENTRO DICEMBRE 2020”
“Entro 24 mesi” dall’inaugurazione del nuovo Ospedale dei Castelli Romani, ovvero entro dicembre 2020, Mostarda ha promesso che i posti letto diventeranno “342”. Per il momento i cittadini verranno spediti nelle strutture sanitarie pubbliche della zona.