Il personale penitenziario è costretto ad operare all’interno del carcere di Latina nonostante l’impianto di riscaldamento non sia in grado di garantire un micro clima accettabile all’interno dell’istituto carcerario. Gli agenti di turno, in particolare durante le ore notturne, sono costretti ad operare con temperature addirittura inferiori allo zero: da una misurazione effettuata si è potuto appurare che la temperatura era meno tre gradi. «A fronte di tale eccezionale situazione climatica – spiegano in una nota stampa gli agenti penitenziari – non ci risultano siano state attivate iniziative risolutive da parte della direzione quale ad esempio un ampliamento delle fasce di funzionamento dell’impianto. Ci viene riferito, anzi, che sia stato interdetto l’uso di stufe aggiuntive di cui il personale, per sopperire ad una situazione eccezionale e dannosa per la salute, si era dotato a proprie spese: si costringe, di fatto, il personale a correre il fondato rischio di cadere ammalato per la mancata adozione di rapide ed efficaci azioni in grado di fronteggiare una situazione che esponendo il personale a cadere malato. Tale situazione è evidentemente lesiva del diritto dei lavoratori a svolgere la propria prestazione lavorativa in condizioni pericolose sotto il profilo della salute. Si chiede, in via principale, l’ampliamento degli orari di funzionamento dell’impianto di riscaldamento con garanzia di accensione per tutte le ore notturne, e l’immediata manutenzione di tutti gli apparecchi malfunzionanti o fuori uso. Si chiede, in via subordinata, l’autorizzazione all’uso di stufe aggiuntive di cui il personale si è prontamente dotato, per tutto il periodo in cui durera’ l’emergenza climatica».
14/01/2019