Otto consiglieri comunali di opposizione del Comune di Pomezia hanno protocollato il 3 gennaio scorso una richiesta di convocazione urgente del Consiglio per discutere della quantità record di rifiuti (classificati “non pericolosi”) che la società Intereco Servizi srl vuole portare nel territorio di Pomezia. Ben 254mila tonnellate l’anno di materiali di svariate tipologie già “autorizzate” nel 2017 dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, a guida Movimento 5 Stelle, su cui la Regione Lazio ha recentemente sollevato diverse perplessità, in particolare per non essere stata coinvolta nell’iter autorizzativo.
I consiglieri Schiumarini (Pd); Pecchia, Fucci e Abbondanza (lista Essere Pomezia); Pinna e Pagliuso (Lega); Mengozzi (Pomezia Domani) e Stazi (Forza Italia) hanno chiesto al presidente del Consiglio comunale di convocare al più presto l’assise cittadina per capire quale sia l’orientamento della maggioranza rispetto al progetto.
La Intereco Servizi srl è una società pometina che ha sede in via Trieste, zona via Naro, e si trova molto vicino a un asilo nido, a numerose abitazioni private e a un ospizio per anziani. La Regione Lazio ha preteso di vagliare il progetto da 254mila tonnellate annue nell’ambito di una Valutazione di Impatto Ambientale (Via).
La enorme quantità di materiali che la Intereco Servizi vuole portare e lavorare a Pomezia costituisce un record per quest’area, e non solo. Supera persino le 240mila tonnellate annue previste per il ‘bio’gas più grande d’Europa, proposto da Manlio Cerroni & co. a 200 metri dal confine di Pomezia nord, in località Solforatella, nel silenzio totale della stessa Città Metropolitana guidata dalla sindaca di Roma. Ma supera anche le 240mila tonnellate previste per l’inceneritore di Albano, a pochi metri dal confine con Ardea e Pomezia, sempre targato Cerroni e abortito sotto la grandine di proteste popolari.