Sono stati citati a giudizio dalla Corte dei Conti, per un presunto danno erariale di oltre sei milioni di euro, nove persone tra ex sindaci, ex ed attuali dirigenti e funzionari del Comune di Ardea.
La vicenda riguarda il complesso immobiliare conosciuto come “Serpentone” in zona Salzare, per il quale era decaduto il permesso a costruire, demolito tra il 2007 e il 2012 con provvedimenti di somma urgenza, affidando in maniera diretta l’appalto per la demolizione. Non solo: per le occupazioni abusive delle palazzine, divenute nel frattempo di proprietà del Comune di Ardea, nessuno avrebbe chiesto agli occupanti i canoni di locazione, facendo perdere altri soldi alle casse pubbliche.
Si ritroveranno in aula il prossimo 16 aprile, accusati di danno erariale, l’ex sindaco di Ardea Carlo Eufemi, per una ipotesi di danno da 150.661 euro, l’ex sindaco di Ardea Luca Di Fiori per 175.455 euro, gli ex dirigenti dell’ufficio tecnico Antonio Rocca per 75.330 euro, Luca Scarpolini per 664.843 euro, Bonaventura Pianese per 271.584 euro, Paolo Terribili per 509.220 euro; il responsabile del procedimento Mauro Rossi per 163.058 euro, l’ex dirigente del servizio finanziario Massimo Lulli per 1.247.589 euro, l’attuale dirigente del servizio finanziario Cosimo Mazzone per 2.834.658 euro.
Le indagini erano partite a seguito della denuncia presentata dall’ex consigliere comunale Luca Fanco.
“La vicenda delle Salzare – scrive la Corte dei conti nell’atto di citazione – costituisce un esempio di come la gravissima fenomenologia dell’abusivismo edilizio e le connesse problematiche vengano gestite in modo pessimo dai Comuni, nella specie da quello di Ardea”. E ancora: “trattasi di un caso esemplare che dimostra in modo inequivocabile l’esistenza di precise responsabilità erariali sia dell’organo politico che di quello tecnico-gestionale che hanno abdicato al proprio ruolo istituzionale agendo in dispregio di norme imperative ed incorrendo nella palese violazione degli obblighi di servizio connessi alle cariche da ciascuno rivestite”.