I cittadini di Latina hanno presentato una istanza popolare da 200 firme per avere risposte chiare dall’amministrazione comunale in merito all’isola ecologica di Chiesuola. «Era il 28 dicembre 2015 – si legge nella nota inviata dalla Lega – quando, per motivi di sicurezza, con nota del Servizio Ambiente il Dirigente disponeva “la chiusura immediata del Centro di Raccolta dei rifiuti ubicato in Via Congiunte Destre località Chiesuola, fino all’avvenuta esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino della stessa”. Interventi e lavori di ripristino mai avviati. All’epoca il ripristino e la messa in sicurezza era una cosa di poco conto; una colonna in ferro della tettoia posta a copertura dei punti di raccolta rifiuti, fu urtata e danneggiata da un mezzo in fase di carico di un cassone. La riparazione non è stata mai eseguita e conseguentemente alla chiusura dell’impianto l’esterno dell’immobile comunale è divenuto una discarica a cielo aperto con cumuli di rifiuti di ogni genere compresi scarti di lavorazioni aziendali, abbandonati da persone incivili sul ciglio della strada all’ingresso del centro abitato. Il 28 maggio 2018 in Commissione Ambiente l’assessore Roberto Lessio, riferendo sulle attività relative al servizio di raccolta rifiuti cittadino, dava evidenza della prossima apertura di un centro di raccolta in via Massaro, in aggiunta a quello di via Bassianese, e alla ristrutturazione in corso di quelli esistenti alla Chiesuola e a Latino Scalo. A distanza di 3 anni e svariati annunci nulla è cambiato – dichiara Vincenzo Valletta, presidente del locale Comitato di quartiere e primo firmatario dell’istanza popolare – la struttura comunale versa in uno stato di completo abbandono. Il muro di cinta è distrutto, il locale ufficio vandalizzato dal quale ignoti hanno asportato gli infissi ed arredi e nel piazzale interno, oltre alla vegetazione che sta ricoprendo tutto, residui di elettrodomestici e televisori sparsi a terra lasciati lì a testimonianza del lassismo e del totale menefreghismo”. L’istanza popolare è una domanda formale rivolta al Sindaco a mezzo della quale vengono chieste informazioni su fatti concernenti la comunità cittadina al fine di promuovere una migliore tutela di interessi collettivi e/o diffusi. Il Sindaco o suo delegato deve rispondere entro trenta giorni o per particolari esigenze “motivate” entro e non oltre i sessanta giorni dalla presentazione. “Abbiamo raccolto 200 firme a fronte delle 50 necessarie – continua Valletta, dirigente della LEGA e responsabile politico per i borghi di Latina – e chiediamo di conoscere se è intenzione di questa amministrazione comunale di provvedere alla ristrutturazione dell’immobile e di riattivare il servizio del punto di raccolta rifiuti differenziati. Inoltre si richiede se, oltre la cartellonistica apposta, sia stato installato idoneo impianto di video sorveglianza per individuare e sanzionare coloro che abbandonano illegalmente rifiuti di qualsiasi natura sul piazzale antistante la struttura comunale”. I mancati controlli generano un altro fenomeno: si possono notare nei cumuli di rifiuti anche molti scarti di lavorazioni aziendali; scampoli di tessuti, barattoli di vernice vuoti, polistiroli, plastiche di ogni genere, componenti di auto a dimostrazione che anche tra le aziende c’è qualche furbetto che conferisce rifiuti illecitamente evitando così di sostenere i costi di smaltimento altrimenti generati utilizzando i canali che la normativa impone.
06/12/2018