Le indagini sull’urbanistica a Cori non si fermano e si alzano di livello. A due mesi di distanza dagli avvisi di garanzia inviati dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano per una villa realizzata da un avvocato nella zona artigianale del centro lepino, lo stesso magistrato ha fatto sequestrare l’immobile dai carabinieri forestali del Nipaf di Latina e, formulando anche altre accuse, ha indagato anche una vigilessa.
Secondo gli inquirenti la villa è stata costruita dove era prevista solo una bottega artigiana. Nella zona artigianale, in località Sant’Angelo, sarebbero ammessi solo “insediamenti produttivi”, ma gli investigatori, fatti alcuni controlli, avevano verificato che in una prima Dia, la Dichiarazione di inizio attività, e successivamente con una scia, la segnalazione certificata di inizio attività, in variante – in sostanza le dichiarazioni che vengono fatte per costruire – il proprietario e il progettista dell’immobile avevano assicurato di voler realizzare un opificio per la lavorazione del legno e invece avevano appunto tirato su una villa. Sempre i carabinieri del Nipaf avevano poi constatato che prima del loro intervento tanto la polizia locale quanto l’ufficio tecnico, dopo aver compiuto un sopralluogo, non avrebbero fatto particolari contestazioni. Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano, ipotizzando violazioni alle norme urbanistiche, falsi e omissioni, aveva così indagato nuovamente la ormai ex responsabile dell’ufficio tecnico comunale, il proprietario dell’immobile – un avvocato sposato con una consigliera comunale di maggioranza con delega alle attività produttive – il progettista e il costruttore. Fatti altri approfondimenti, il sostituto Miliano ha poi indagato anche una vigilessa che aveva effettuato i controlli nell’immobile senza appunto fare particolari contestazioni. Nell’ambito dell’inchiesta sulla villa realizzata al posto della falegnameria il magistrato ha quindi ipotizzato la lottizzazione abusiva, il falso, l’abuso edilizio e violazioni alle leggi sismica e paesaggistica. E il sostituto Miliano ha infine disposto il sequestro urgente dell’immobile, ordinando alla famiglia che lo occupa di sgomberarlo entro 15 giorni.
Un’indagine che fa alzare il livello degli accertamenti che la Procura ha avviato sull’urbanistica a Cori, puntando per la prima volta il dito, oltre che sull’ufficio tecnico comunale, anche sull’operato della polizia locale. Altre indagini sono in corso sui permessi rilasciati per diversi immobili sia all’interno del paese che nella campagna circostante. Inchieste che stanno coinvolgendo tra gli altri personale del Comune, tecnici e costruttori e che in un caso hanno visto finire inscritto sul registro degli indagati anche l’ex sindaco Tommaso Conti.