Fare del Palazzo Key di Latina un bosco verticale così come fatto a Milano? Questa la proposta dei giovani studenti che ieri hanno partecipato, presso l’istituto Castelnuovo di via Po a Latina, all’iniziativa Ortoliamo. La proposta è stata fatta al sindaco di Latina, Damiano Coletta e all’assessore alla Pubblica Istruzione Proietti.
Si è trattato della prima giornata dedicata al lavoro e alla riflessione sull’orto d’istituto. Vi hanno preso parte le 7 classi quinte di via Po, via Bachelet e via Polonia, le 3 classi prime della scuola secondaria di via Po e la classe 4H del liceo scientifico GB Grassi di Latina.
Si è lavorato su tre apporti che la natura può regalare ad una realtà urbana: il progetto per un futuro integrato tra architettura e forestazione, la pratica sempre attuale dell’orto in città e la conoscenza della cultura che si svolgeva a margine degli orti e dei cortili e che promuoveva una relazione gioiosa e divertente tra le persone.
A parlare ai giovani studenti della Castelnuovo sono arrivati gli alunni del Grassi che stanno conducendo una approfondita ricerca sul “Bosco verticale” di Milano: la progettazione dello studio d’architettura di Stefano Boeri che ha portato nel cuore di Milano una foresta di centinaia di alberi piantati in due grattacieli 18 e 26 piani. Senza privare il quartiere di numerose unità abitative, il bosco verticale consente ricambio di ossigeno, ombreggiatura e drenaggio dell’acqua piovana. Per la sua carica innovativa il progetto si è assicurato i migliori premi del settore ed ha aperto nuove vie seguite da diversi paesi dentro e fuori d’Europa. Per quanto riguarda la pratica attuale dell’orto, foriera di valori simbolici e appagamento sensoriale, nel giardino di via Po sono state piantati semi di varie insalatine, che forniranno nel giro di poco tempo la fresca gioia di raccogliere i frutti del lavoro iniziato nella mattinata di oggi e seguito con l’attenzione e la dedizione che serviranno.
Oltre agli ortaggi è stato posto a dimora del vetiver: 10 piante quante classi partecipanti al progetto; anche il vetiver rappresenta una risorsa importante e quasi sconosciuta di un pensiero che progetta significativi interventi di bio-architettura: una delle risposte alla necessaria integrazione tra natura e urbanizzazione del terzo millennio.
Per finire gli alunni hanno assaporato il piacere di immaginarsi immersi in un’atmosfera passata quando gli orti erano il punto in cui si svolgeva parte della vita sociale delle comunità legate dalle esperienze estetiche della musica popolare e delle semplici coreografie che accoglievano il desiderio di far incontrare i giovani, far posto alle simpatie personali e alla madrelingua musicale del luogo. I ragazzi hanno ricevuto la visita anche dell’assessore alla pubblica istruzione e del Sindaco.