Il Comune di Pomezia ha chiesto di avviare un tavolo inter-ministeriale per rivedere il vincolo di Torre Maggiore. Si apprende da una interrogazione urgente a risposta scritta presentata dal senatore Gaetano Quagliarello, in quota Forza Italia, a Giovanni Bonisoli, Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, ed a Danilo Toninelli, Ministro alle Infrastrutture; entrambi in quota 5Stelle. Parliamo del vincolo istituito dal Mibact ad ottobre 2017 che impone l’inedificabilità di circa 2mila ettari di campagna tra Ardea e Pomezia e confermato a fine ottobre scorso dal Tribunale Amministrativo, o Tar del Lazio. L’interrogazione è stata depositata in Parlamento lo scorso 20 novembre.
QUAGLIARELLO ATTACCA FRANCESCHINI E ZINGARETTI
“La società Ferrovie dello Stato sta investendo 35 milioni euro per la costruzione di un grande terminale ferroviario a Pomezia, in grado di ospitare fino a 40 supertreni merci – scrive Quagliarello nell’atto parlamentare – questa opera infrastrutturale risulterebbe strategicamente rilevante, perché nascerebbe proprio al centro della maggiore area industriale del Lazio, dove hanno sede aziende multinazionali del calibro di Procter and Gamble, Abb, Angelini, Fiorucci. Proprio in funzione delle necessità logistiche di questo polo industriale, il Comune di Pomezia, nell’ambito del piano regolatore, aveva qualificato l’area del terminal come area industriale (…) Il Ministero, guidato dal ministro pro tempore Dario Franceschini – continua Quagliarello – ha ufficializzato il vincolo proposto dalla sovrintendente Alfonsina Russo con decreto (27 ottobre 2017), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 novembre 2017 (…) la Regione Lazio ha condiviso e ribadito, in data 26 maggio 2017, il vincolo dell’autorità collegata al Ministero dei beni culturali, sostenendo che l’area Pomezia-Santa Palomba, già oggi intensamente industrializzata, sia territorio “agrario rilevante” e “paesaggio dell’insediamento storico diffuso” (…)”.
COME DARETE SEGUITO ALLE RICHIESTE DEL COMUNE DI POMEZIA?
Quagliarello ‘pressa’ infine i due ministri pentastellati per sapere se “siano a conoscenza di quanto esposto (… ) “se intendano dare seguito alla richiesta avanzata dal Comune di Pomezia di aprire un Tavolo con i Dicasteri competenti per verificare la possibilità di rivedere l’area di vincolo, stralciando almeno il perimetro che include gli insediamenti industriali esistenti (…) e quali eventuali iniziative di propria competenza intendano assumere per evitare che un investimento molto rilevante in termini tanto economici quanto strategici, come quello del polo logistico di Santa Palomba-Pomezia, non venga ostacolato da motivazioni archeologiche e paesaggistiche a parere dell’interrogante di dubbia attendibilità”.