Verifiche fiscali e investigazioni di natura economico-patrimoniale hanno permesso di ricostruire il patrimonio illecitamente accumulato dagli autori della frode. Le indagini hanno riguardato un “gruppo” di imprese pontine, risultate essere delle vere e proprie “cartiere” legate da stretti rapporti commerciali nonché di fatto amministrate dalle stesse persone, le quali, avvalendosi di una serie di prestanome e della collaborazione di imprenditori e professionisti compiacenti, hanno emesso ed utilizzato fatture relative ad operazioni inesistenti al fine di evadere o di consentire di evadere le
imposte. Complessivamente la frode fiscale accertata dalle Fiamme Gialle ammonta ad oltre un milione di euro.
Tre i soggetti denunciati all’Autorità giudiziaria di Latina, che ha quindi disposto il sequestro preventivo, per l’equivalente delle imposte evase, su sei conti correnti ed un deposito titoli, accesi in tre differenti banche tra Latina e Priverno, nonché di polizze assicurative stipulate e gestite in due diverse agenzie a Milano e Verona.
Il meccanismo illecito è emerso dall’esame della documentazione bancaria riguardante i soggetti economici coinvolti, “dalla quale si rilevava una consistente mole di denaro movimentato dalle varie società, sia mediante bonifici che attraverso l’emissione di assegni bancari”, si legge in una nota della Guardia di Finanza. “Tali movimentazioni di denaro, apparentemente fisiologiche rispetto alle normali dinamiche di mercato, hanno tuttavia insospettito i militari, i quali hanno scoperto che in realtà si trattava del tentativo malriuscito di celare artificiose operazioni commerciali, di fatto mai avvenute”.