Sebbene nei decreti di separazione venisse stabilito che le due donne, prive di reddito, si sarebbero dovute trasferire in case di proprietà a Sabaudia, mentre i rispettivi mariti – in teoria ex – che percepiscono pensioni consistenti, sarebbero dovuti restare nei loro immobili di Roma, è emerso che in realtà le due coppie non si sono mai separate né tantomeno hanno chiesto il divorzio. Infatti risulta che abbiano continuato a convivere nella Capitale sotto lo stesso tetto coniugale, usando le case di Sabaudia come seconda abitazione per le vacanze estive. Dalle ulteriori indagini svolte anche dal punto di vista patrimoniale, è inoltre emerso che le due coppie non necessitavano in realtà di alcuna forma di assistenza da parte dello Stato in quanto, oltre agli immobili di Sabaudia e Roma, risultavano titolari di disponibilità finanziarie su conti correnti e depositi bancari per centinaia di migliaia di euro.
I quattro soggetti sono stati segnalati alla Direzione provinciale Inps di Latina, che ha avviato la procedura per il recupero degli importi illecitamente riscossi, con le dovute maggiorazioni, procedendo contestualmente alla revoca delle prestazioni assistenziali. I finanzieri hanno anche proceduto nei confronti delle due signore, che percepivano l’assegno sociale, ad avviare il recupero a tassazione delle somme illecitamente percepite. È stata segnalata all’Agenzia delle Entrate di Latina un’evasione delle imposte sui redditi per circa 80mila euro.