Lo scorso mese di agosto la giunta Procaccini aveva comunicato l’introduzione del nuovo criterio per definire gli importi dei pasti della mensa scolastica pubblica, prevedendo comunque una fase di sperimentazione durante la quale le tariffe rimarranno invariate. Ad oggi vengono applicate due aliquote differenti, basate sul principio di residenza (2,05 euro per i terracinesi, 4,56 per chi risiede su altri comuni). Le tariffe che presumibilmente andranno in vigore a partire da gennaio saranno di 1, 14 euro per chi ha un ISEE di importo inferiore di 8000 euro; 2,05 per valori compresi tra 8 mila e 13 mila; 3,42 fino a 20 mila e 4,56 per chi ha un importo Isee superiore a 20 mila euro.
“Premettendo che nulla vieta che questi importi vengano rivisti – spiega Tintari – ma è necessario innanzitutto che si capisca che si sta procedendo in termini di legalità, adottando non più sulla discriminante della residenza. Il primo step comunque è produrre la relativa documentazione. Poi sono aperta a qualsiasi forma di confronto, cosa che finora non mi è mai stato chiesto sull’argomento. Personalmente – conclude l’assessore – sono convinta che diverse famiglie che oggi lamentano rincari, si renderanno conto di avere dei costi differenti, anche vantaggiosi, considerando anche la possibilità di usufruire degli sconti del 10% per il secondo figlio e per ciascun altro figlio”.