Gli investigatori, nel corso delle indagini sul rogo del 5 maggio 2017, hanno ipotizzato l’inquinamento ambientale colposo e l’incendio colposo e, per cercare eventuali conferme a tali ipotesi, il procuratore capo Francesco Prete e il sostituto procuratore Luigi Paoletti hanno disposto diverse consulenze. Davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, nella precedente legislatura, il procuratore generale della società, Salvatore Guglielmino, poi deceduto, si prese inoltre tutte le responsabilità, precisando che “Eco X” ed “Ecoservizi” sarebbero la stessa cosa e che il dominus di tali affari sarebbe stato sempre e solo lui. Alla luce degli accertamenti svolti, sembra comunque che l’incendio non abbia causato danni particolari all’ambiente, ma il rischio, in assenza di una rapida e scrupolosa bonifica, resta comunque quello che le tonnellate di rifiuti bruciati rimaste all’interno dell’impianto finiscano per avvelenare aria, acqua e suolo. Un problema che va oltre la vicenda penale. A dicembre, infatti, se anche il giudice per l’udienza preliminare riterrà responsabile dell’accaduto il manager della Eco Servizi, dovrà soltanto decidere di mandare quest’ultimo a giudizio e al termine del processo il Tribunale dovrà solo valutare l’effettiva responsabilità dell’imputato. Il recupero dell’area è altra cosa. Eco X tra l’altro era una bomba ambientale pronta da tempo ad esplodere e troppe altre bombe del genere sono ancora innescate senza che il disastro dello scorso anno abbia portato a invertire rotta sulla vigilanza su tali aziende.
Pomezia, il devastante rogo nel 2017
Disastro Eco X, chiesto il processo per l’amministratore. In aula il 4 dicembre
Il disastro della Eco X approda nelle aule di giustizia. La Procura della Repubblica di Velletri, a distanza di oltre un anno dal devastante incendio che distrusse l’azienda di stoccaggio rifiuti a Pomezia e generò una nube tossica che tenne con il fiato sospeso Roma e provincia, ha chiesto un processo per l’amministratore unico della Eco Servizi per l’Ambiente, la società che gestiva il sito. A decidere, il prossimo 4 dicembre, sarà il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri e diversi enti, dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Lazio, passando per il Comune dovranno decidere se costituirsi parte civile per chiedere i danni.
05/09/2018
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