In una lunga nota, il Gruppo Consiliare “Lanuvio Unita Verso il Futuro” ricostruisce tutti i passaggi che hanno portato all’affidamento della gestione del servizio idrico ad Acea, dalla legge Galli del 1994 alla nascita degli Ambiti Territoriali Ottimali (i cosiddetti ATO) da parte della Regione, fino al decreto legislativo 152 del 2006 che prevedeva “l’obbligatorietà per tutti i Comuni di partecipare e cedere le competenze relative al servizio idrico integrato ai nuovi “enti di governo d’ambito” dell’acqua.
“Nell’ambito dell’ATO 2 ricadono 112 Comuni, dei quali 108 della Provincia di Roma, 2 della Provincia di Viterbo e 2 della Provincia di Frosinone – spiega ancora il gruppo consiliare d’opposizione. “Di questi 112 Comuni, 23 non avevano, secondo la Legge, l’obbligatorietà di trasferire il servizio idrico al Gestore unico in quanto appartenenti ad una Comunità montana con popolazione fino a 1.000 abitanti, ma solo 8 di essi hanno mantenuto la gestione in economia, gli altri 15 sono comunque passati, completamente o in parte, al Gestore unico. (…) L’interrogativo che ci poniamo e poniamo anche ai cittadini è: l’Assessore alle Risorse Idriche del Comune di Lanuvio è a conoscenza di questo percorso legislativo? Le ipotesi sono due: A) non ne è a conoscenza denotando ignoranza e incompetenza, due caratteristiche incompatibili con il ruolo che svolge; B) ne è a conoscenza ma ha mistificato consapevolmente per convenienza la verità, cosa ancor più grave ed irresponsabile. Al Sindaco l’invito ad una opportuna riflessione”.
I consiglieri d’opposizione hanno chiesto un incontro al Sindaco Luigi Galieti “consapevoli che quello dell’acqua è un problema che travalica gli schieramenti politici e richiede, per avere una soluzione definitiva, una unità d’intenti”. “Siamo convinti che l’Acea abbia grosse responsabilità nella gestione della nostra rete idrica (e non solo) e nei disservizi causati, ma l’attuale Giunta, che ormai amministra da più di sei anni, non è esente da responsabilità”. Infine la proposta: “Istituire un tavolo di lavoro tecnico comune di cui dovrebbero far parte l’Amministrazione (maggioranza e opposizione) – Acea (Dirigenti e tecnici) – i rappresentanti dei Comitati di Quartiere per affrontare le problematiche presenti, individuare le soluzioni, i tempi d’intervento e le risorse necessarie, definendo un cronoprogramma puntuale e condiviso”. Proposta che sarà illustrata al sindaco, quando deciderà di incontrare il gruppo consiliare.