IL SEMAFORO DELLE ATTESE
Il portale evidenzia per ogni prestazione il livello di rispetto dei tempi standard con una percentuale calcolata ogni settimana. I risultati sono quindi evidenziati in tre scaglioni con tre distinti colori. Il verde indica il rispetto dei tempi per almeno il 90% del totale delle prenotazioni; il colore giallo indica che le prenotazioni entro lo standard sono comprese tra 50-89%; mentre sono segnate in rosso le prenotazioni che sono entro lo standard nemmeno nel 50% dei casi sul totale delle prenotazioni per il periodo selezionato. Ebbene, nel corso dell’ultima settimana rilevata (2 – 8 luglio) solo 3 prestazioni al livello regionale sono in verde, cioè vengono erogate entro i tempi massimi: le visite ginecologiche, otorinolaringoliatriche, fisiatriche e oncologiche e la Tac senza e con contrasto del rachide e speco vertebrale. Complessivamente, quasi 8 volte su 10 – dato medio – i pazienti hanno ottenuto le prestazioni nei tempi previsti come dato medio. Quasi 85% le visite, 71,9% gli esami diagnostici.
MISTERO SUI GIORNI
Il 14 giugno la neo Ministra della Salute, Giulia Grillo, con una circolare ha chiesto a tutte le Regioni di raccogliere capillari informazioni su come vengono gestite le liste d’attesa nella erogazione di visite ed esami. Del resto è dall’ottobre 2010 che Stato e Regioni hanno approvato il PNGLA, Piano nazionale di governo delle liste d’attesa che individua 58 prestazioni tra visite specialistiche, esami diagnostici e interventi chirurgici per i quali le Asl e aziende ospedaliere devono garantire tempi standard. Non è un favore ai sudditi pazienti, ma un obbligo di legge. Va bene la trasparenza espressa con le percentuali. Ma perché nel nuovo sistema di monitoraggio della Regione Lazio non indicano i giorni di attesa effettivi? Chi è arrivato alla fine di questo articolo, probabilmente se lo sarà domandato: quanto posso sperare di dover attendere per una risonanza, per la Tac, per una visita specialistica? In quanti giorni si traducono quelle percentuali medie color rosso fuoco, ad esempio, su risonanze magnetiche o ecocolordoppler cardiaca? Speriamo che almeno alla Ministra lo dicano.