«Stiamo per presentare denuncia querela alla Procura della Repubblica di Velletri contro Acea Ato2. Adesso è troppo davvero: hanno staccato l’acqua ad un condominio a Torvaianica centro, senza preavviso, nonostante stessimo pagando a rate secondo un piano di ammortamento accettato dalla stessa Acea!». A parlare è Danilo Piccini, che con lo studio di famiglia amministra moltissimi condomìni, una quarantina anche a Pomezia. Sono tra i tanti amministratori che hanno già sottoscritto l’imminente esposto alla Procura fatto con gli avvocati Autieri, Falco e Centoducati, per conto di migliaia di famiglie. «Come amministratori e condomìni siamo in mezzo a questo impiccio tra Comune e Acea: nel 2016 ci siamo trovati in balìa degli eventi perché nessuno ci ha messo al corrente del passaggio di gestione dalla Edison ad Acea Ato 2. Poi il 3 gennaio sono arrivate le cattive sorprese con unica fattura per l’intero condominio. Con le letture presunte elaborate da Acea, siamo passati dalla fascia agevolata a fasce più costose – tuona Piccini – eppure non sarebbero dovute aumentare le tariffe, visto che si parlava di cessione, cioè il contratto doveva rimanere invariato. Difatti nessun utente a Pomezia ha mai sottoscritto un nuovo contratto idrico con Acea, sebbene siano state stravolte le condizioni di fornitura». Non solo: «Quando i condomìni sottoscrissero con il precedente gestore – aggiunge l’amministratore condominiale -, pagavano a titolo di deposito cauzionale circa 30 euro. Dalle fatture Acea vediamo invece cifre che oscillano tra i 1.200 e i 1.600 euro a condominio come nuovo deposito cauzionale. Siamo inoltre passati ad un regime di fatturazione quadrimestrale a bollette mensili, in uno strano sistema di calcolo che accolla sempre e comunque anche i consumi oggettivamente inesistenti facendo così scattare le eccedenze. Parliamo di bollette bollette di oltre mille euro al mese in condomìni dove ci vanno solo per le vacanze estive, disabitati quasi tutto l’anno», spiega Piccini. In pratica, si creerebbe a tavolino una leva che manda gli utenti negli scaglioni di pagamento più salati. «Ai tanti reclami, nostri e dei colleghi, rispondono con lettere fotocopia, anche se contestiamo formalmente consumi inesistenti. Dovrebbero invece riemettere nuove fatture coi consumi reali. Stanno facendo tabula rasa: staccano l’acqua anche coi pagamenti in corso, lasciano dei foglietti volanti e via». Oltre all’esposto collettivo che a breve sarà depositato, Piccini ha rincarato la dose: «Abbiamo già presentato per conto nostro un esposto alla Procura di Velletri». A Pomezia la battaglia dell’acqua è scoppiata e potrebbe diventare una guerra, specialmente con le vacanze estive che porteranno di persone in territorio pometino. Potrebbero esserci danni per l’economia locale. Chi vincerà le elezioni probabilmente dovrà spiegare diverse cose e mettere mano alla vicenda. L’aspettativa dei citttadini, intanto, è che se ne occupi la Magistratura.
22/06/2018