Tra i reati contestati ai Di Silvio ci sono anche quelli in materia elettorale. Come spiegato nella conferenza stampa di presentazione dell’indagine, sarebbero stati compiuti da esponenti del gruppo Di Silvio e da soggetti che gravitano vicino. «Non sono fatti particolarmente significativi – ha spiegato Prestipino -: riguardano manovalanza di attacchinaggio di manifesti elettorali e procacciamento di voti ed episodi di compravendita di voti a livello amministrativo. Questi fatti, valutati tutti insieme, sono un indice importante della rete di relazioni che svolgono in tutti i campi». Precisamente, si tratta di promesse di una somma di denaro in cambio di voti. Il reato, infatti, si consuma anche con la semplice promessa di denaro. In questo caso erano 30 euro a voto. Non è specificato di quale competizione elettorale si tratta né per quale partito o candidato, solo che erano elezioni amministrative quindi locali.
12/06/2018