Un’idea giusta realizzata male, secondo vari pezzi della macchina dei soccorsi. La velocità, fattore essenziale, non sempre sarebbe garantita. Senz’altro la mole di lavoro è grande: quasi 6 milioni e 900mila chiamate da quando è partito nel Lazio, il 17 novembre 2015, allo scorso dicembre.
Il NUE attualmente copre Roma e altri 71 dei 378 comuni della nostra regione. Per gli altri comuni, rispondono alle chiamate direttamente le rispettive sale operative territoriali di Vigili del fuoco al 115, Polizia al 113, Carabinieri al 112 e soccorso medico al 118. Se ad esempio vuoi segnalare un rogo al Circeo o sui Monti Lepini, o chiamare aiuti per un incidente e ti trovi sulla Pontina, non è la stessa cosa.
Se stai in zona di prefisso telefonico 0773 (Latina) e chiami il 112, rispondono i Carabinieri, mentre per chiamare Polizia o pompieri devi fare il 113 o il 115. Ma qualche chilometro più a nord, in zona prefisso 06, quasiasi numero d’emergenza chiami, risponde il 112 della sala operativa NUE, che a sua volta deve capire di cosa hai bisogno prima di passarti i soccorritori. Paradossalmente, fai prima nel paesino montano o in aperta campagna che nella Capitale.
CO.NA.PO. POMPIERI: «NEMMENO CI CHIAMANO!»
«Spesso nemmeno ci allertano oppure ci avvisano in ritardo – ringhia Rossano Riglioni segretario regionale del Co.Na.Po. Sindacato autonomo dei Vigili del fuoco – . A me ultimamente è successo che ci hanno chiamati dopo 50 minuti, con le persone bloccate tra le lamiere dell’auto incidentata sulla Pontina! E si badi che il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco è l’unico che può operare nel luogo dell’incidente definito “area rossa”». Gli esiti possono essere irreparabili. È il caso del bambino annegato a fine luglio 2017 in provincia di Alessandria, imprigionato sotto un masso in una pozza: dopo quel caso il sindacato Co.Na.Po. ha presentato un esposto per denunciare le criticità del numero unico 112. Ribadiscono quanto già lamentato sul fronte sanitario. «Da tutte le regioni riceviamo segnalazioni di problemi: quelle dove va meglio sono Lombardia, Friuli e Trentino», spiegava l’anno scorso il dottor Emanuele Cosentino, del sindacato dei medici italiani SMI.
I MEDICI: «MINUTI PREZIOSI PER SALVARE VITE UMANE»
E oggi? «Il cambiamento non c’è stato – ci dice Pina Onotri, segretaria nazionale dello SMI Lazio -, far passare le chiamate per il 112 anziché direttamente a chi deve operare sul campo, allunga i tempi di intervento, dovendo passare dal centralinista all’ambulanza e ai medici. Ciò si traduce nella perdita di attimi preziosi: anche un paio di minuti possono essere vitali». Non è l’unificazione del numero che stona, ma la sua messa in pratica dunque.
«Il problema è che va cambiata la struttura del servizio – ragiona la dottoressa Onotri -, nel senso che bisogna dare una più facile e immediata accessibilità, con tempi di attesa ridotti al minimo. Serve dunque il punto unico di accesso, ma bisogna far corrispondere una risposta adeguata all’utente. Come? Non sta a noi dirlo». Una soluzione la propongono ivece i pompieri del Co.Na.Po.: «Il numero unico emergenze – spiega Riglioni – non deve essere “laico” (con centralinisti non appartenenti ai corpi dello Stato e non addetti agli interventi di soccorso), ma dev’essere un servizio interforze, curato congiuntamente da noi, con le varie forze dell’ordine, di soccorso e sanitarie. In sostanza, a rispondere al telefono dovrebbe essere personale di polizia, pompieri e operatori sanitari che hanno il fiuto e l’esperienza per capire subito di cosa si tratta e chiamare prima possibile i soccorsi adatti al caso».
A BREVE NUE 112 IN TUTTO IL LAZIO… SALVO RINVII
Dal canto suo la Regione Lazio, Ente competente in materia, ha annunciato l’imminente estensione del NUE 11 così com’è all’intero territorio laziale. «Temiamo che sarà un altro disastro – taglia corto il Co.Na.Po., che propone una soluzione per far funzionare davvero il servizio». La Regione Lazio ha bandito un concorso pubblico per 115 operatori a tempo pieno e indeterminato (1.125,76 euro lordi al mese). La scadenza per partecipare era il 29 marzo. Entro il 15 maggio dovevano pubblicare il diario della prova preselettiva. Ma la pubblicazione delle date di tale prova l’hanno rinviata al Bollettino ufficiale regionale del 12 giugno. Attenzione, però: potrebbe trattarsi anche “di un eventuale rinvio della stessa”…