Giorno importante quello di ieri, 5 giugno, per il Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina che ha festeggiato il 204° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri.
Per tale occasione si è tenuto, alle ore 18, l’evento di celebrazione presso il circolo cittadino “Sante Palumbo” in Piazza del Popolo, a cui hanno partecipato notevoli autorità civili, militari e religiose di tutta la Provincia, nonché i cittadini e familiari di vittime di violenza.
Il corteo schierato intorno alla piazza, ha dato avvio alla manifestazione facendo gli onori al Comandante provinciale, il colonnello Gabriele Vitagliano, di seguito la lettura del messaggio del capo dello stato al comandante generale dell’arma dei carabinieri.
Durante il suo lungo intervento, Vitagliano ha rivolto ringraziamenti verso il pubblico presente per la voglia di condivisione dimostrata, un omaggio particolare è andato ai Gonfaloni della provincia del Comune e ai Labari dell’Associazione Nastro Azzurro, combattentistiche ed arma.
Ha proseguito ricordando con emozione la strage di Cisterna: “L’anno appena trascorso – ha spiegato – è stato caratterizzato da un evento particolarmente triste che emotivamente ci ha profondamente coinvolto. Mi faccio portavoce di esprimere il dolore che coinvolge noi tutti carabinieri per la tragedia successa, e la vicinanza alla madre dei due piccoli angeli: Alessia e Martina”. Nel passare attraverso tale vicenda dolorosa ha sottolineato il compito che ogni Carabiniere assurge quotidianamente, cioè quello di anteporre il dovere ad ogni altra priorità con spirito di sacrifico e abnegazione accomunandosi con altre forze armate.
“Non ci vantiamo di aver perseguito il 74% dei reati compiuti in provincia o di averne scoperti più di 3000 contribuendo al loro calo – aggiunge con fermezza – ci crucciamo invece per i casi irrisolti e soffriamo per le risposte che non riusciamo a dare alle vittime di soprusi e minacce”.
Ha poi messo in evidenza i risultati ottenuti nell’anno appena trascorso che riguarda la risoluzione di tre efferati omicidi, 4 grandi operazioni di droga e sequestrato beni per oltre 30 milioni.
L’intervento si è concluso con la bella immagine del ventenne che ha riportato una borsa con 13.000 euro e vari gioielli, affinché venisse restituita al legittimo proprietario. Un gesto che ha mosso gli animi ed i pensieri verso una società che vuole percorrere la via della giustizia e cerca nell’arma il suo compagno di strada.
La celebrazione è terminata con la consegna dei riconoscimenti ai militari che si sono particolarmente distinti e con l’Inno di Mameli. A quest’ultimo hanno preso parte anche i ragazzi dell’Istituto comprensivo A.Volta.