La Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per 25 milioni di euro in 18 città italiane, tra cui Pomezia, nei confronti di 28 indagati, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, al falso ed alla sostituzione di persona.
L’attività d’indagine, avviata a settembre 2015, ha permesso di smascherare un sodalizio criminale i cui promotori, avvalendosi di intermediari abilitati (solitamente risultati meri prestanome) e di procacciatori di soggetti “dichiaranti”, hanno nel tempo inoltrato all’Agenzia delle Entrate almeno 4.459 modelli 730 a nome dei citati contribuenti, relativi alle annualità d’imposta 2013, 2014 e 2015, “all’interno dei quali – spiegano le Fiamme Gialle – venivano inserite somme riguardanti spese mediche e/o crediti maturati del tutto inesistenti, quantificati in 52.000.000 di euro senza che le stesse fossero supportate dalla necessaria documentazione, con il solo intento di far percepire ai titolari delle dichiarazioni un profitto di oltre 25 milioni di euro, grazie a rimborsi Irpef in realtà del tutto indebiti”.
I contribuenti, una volta ricevuto l’accredito, dovevano devolvere ai soggetti del sodalizio criminale un “compenso” variabile dal 30 al 50% del rimborso ricevuto. Inoltre le indagini hanno dimostrato come l’organizzazione abbia posto in essere anche un ulteriore tentativo di truffa ai danni dell’Inps, presentando 512 modelli 730/4 integrativi 2015, per un totale di 3,6 milioni di euro. Somma che, grazie all’attività di indagine della Finanza, non veniva erogata ai soggetti richiedenti.
Secondo l’accusa, tutti gli indagati si sarebbero garantiti un ingiusto vantaggio patrimoniale grazie al pagamento dei rimborsi indebiti.
Nei confronti dei singoli contribuenti, l’Agenzia delle Entrate ha in corso le procedure di recupero delle somme indebitamente percepite, con l’applicazione delle previste sanzioni di natura amministrativa.