Nessuna risposta nel merito, dopo sette mesi. L’affabile Garante regionale del Servizio idrico integrato del Lazio, l’avvocatessa Paola Perisi, ha accolto volentieri quesiti, dati e sollecitazioni del Caffè sui temi e sugli scandali più scottanti della gestione dell’acqua negli Àmbiti territoriali serviti da Acea ed Acqua Latina.
«Mi mandi tutte le domande sulle varie criticità, risponderò senz’altro, è mio dovere, grazie per le segnalazioni». Tra qualche convegno e incontro con varie istituzioni e utenti, nulla di concreto ha saputo dirci, nemmeno sugli interventi che lei stessa intende attuare.
ACQUA IN BOCCA
Chiedevamo lumi in piena emergenza idrica, fiduciosi e sconcertati anche perché non rispondevano gli altri organismi competenti: le Autorità d’ambito presso le province, le loro segreterie tecnico operative (presunti controllori), le Asl, l’Arpa Lazio e la stessa Regione che ha impegnato 60mila euro più “pluriennalitàÌ€” per remunerare il Garante idrico nel periodo 2016 – 2021. Tanto più che il suo Rapporto del Garante per il primo e secondo semestre del 2016 non era pubblicato sul suo sito internet istituzionale. A fine 2016 si è poi finalmente visto un nuovo report, quello relativo al secondo semestre di quell’anno.
Poi a novembre 2017 è spuntato quello del primo semestre del 2017 (datato 28 giugno) che, ad esempio, dava per cosa fatta la cessione delle quote private da Veolia ad Acea… operazione illegittima, che in realtà era già saltata. Finora, per il periodo luglio – dicembre 2017, ancora non si vede il Rapporto.
7 MESI PER DIRE CHE HA CHIESTO AD ALTRI
Dopo i nostri ulteriori solleciti il mese scorso, la montagna ha partorito il topolino: il Garante ci ha inviato una nota in cui chiede documenti e spiegazioni ai vari Enti coinvolti, inclusi Acea e Acqualatina. Chiede “di inoltrare apposita informativa”. È datata 30 gennaio 2018. Sette mesi per sollecitare chi di dovere al fine di darci poi risposte. Nessun riscontro dal Garnate avv. Perisi nemmeno sulle domande che riguardano cose che il Garante potrebbe, dovrebbe o vorrebbe fare. Di seguito, in sintesi, i punti salienti del mini-dossier che il Caffè ha inviato – insieme a vari articoli d’inchiesta a scopo esplicativo – al Garante e su cui ha chiesto lumi concreti.
CRISI IDRICA E INERZIA
Crisi idrica: il presidente Zingaretti il 5 luglio ha annunciato l’iter per la dichiarazione dello stato di emergenza idrica. Ma finora, cosa è stato fatto in concreto da parte dei Gestori? Quanti degli investimenti previsti nei Piani d’àmbito sono stati effettivamente realizzati? Qualità dell’acqua, dati vecchi, non aggiornati e approssimativi. Dove possiamo trovare i dati aggiornati e con valori puntuali (tot μg/l in tale giorno) su arsenico e fluoruri? Né sul sito di AceaAto2 o della Segreteria tecnico operativa – spiegavamo – troviamo tali dati aggiornati, tra l’altro obbligatori per legge. Sul sito acaeato2.it i dati risalgono al dicembre 2016 e vengono indicati “valori medi”, mentre la legge impone limiti non rispetto ai valori medi ma puntuali e secondo l’Oms il paramettro arsenico dovrebbe pari a zero, non esistendo una presunta soglia di sicurezza al di sotto della quale è considerato assolutamente non nocivo. Analogo discorso per l’ATO4. Domande al Garante dell’acqua: a Lei hanno inviato dati più aggiornati per Ato2 ed Ato4? Le risulta che siano stati redatti e comunicati come imposto dalla normativa regionale i Bilanci idrici (analisi dei fabbisogni, qualitaÌ€, quantitaÌ€ disponibili delle risorse idriche nei vari Comuni)?
ACQUA ALL’ARSENICO E RIMBORSI
Da anni si chiede la riduzione della tariffa per i disservizi, specialmente quelli macroscopici relativi all’arsenico e alle carenze idriche: cosa ne pensa? Il precedente Garante, Avv. Di Stefano, aveva rilevato il grave problema dei disservizi (Rapporto annuale 2012) suggerendo che era giusto abbassare le bollette per chi li subisce (disse che la tariffa va abbassata se l’acqua fornita non è di buona qualitaÌ€, in particolare per l’arsenico, fluoruri e vanadio oltre i limiti consentiti). A febbraio 2013 chiese all’Aeegsi (l’Autorità per energia elettrica il gas e il sistema idrico) una istruttoria sul caso, per ridurre la tariffa nei Comuni con troppo arsenico negli acquedotti. Ora a molti cittadini l’acqua non arriva o arriva razionata, con turnazioni: in sostanza si paga per un servizio fornito non come previsto dal contratto. Ad es. il Giudice di Pace Fagioni di Viterbo ha sentenziato in decine di casi il risarcimento pari anche al 50% delle bollette pagate dall’utente (inadempimento contrattuale). Lei avv. Perisi ha fatto e/o faràÌ€ qualcosa in proposito, interverrà sui gestori? Come? In che tempi?
TARIFFE GONFIATE ACCERTATE DAI GIUDICI: SI TACE
In diverse cause il Tribunale di Latina ha riconosciuto che le tariffe Acqualatina erano gonfiate attraverso impropria applicazione del metodo tariffario fino al 2011: lo sapeva? Cosa ha fatto e/o può fare il Garante?
L’Antritrust nel 2016 ha multato Acea Ato2, perché affibbiava agli utenti i costi dell’acqua dispersa in perdite occulte e staccava l’acqua senza preavviso, oltre che per altre condotte ritenute scorrette: sta vigilando il Garante su questi aspetti?
In quel procedimento nessun Ente pubblico si costituì in giudizio (nemmeno la Regione), tranne il Comune di Fara Sabina.
In caso di altri simili ricorsi, il Garante si costituirà in giudizio? Solleciterà la Regione a fare altrettanto, tanto più che in questi giorni il presidente Zingaretti e l’assessore Refrigeri lamentano a gran voce le carenze dei Gestori idrici nel Lazio?
DEPURATORI: I CASI ARDEA-CASTELLI ROMANI E ANZIO
Depuratore dei Castelli Romani ad Ardea: le risulta se funziona a dovere? Com’è possibile che sia stato attivato senza l’autorizzazione allo scarico da parte dell’Area Metropolitana? Le risulta se sono stati superati gli sforamenti rilevati dall’Arpa Lazio poco dopo l’avvio dell’impianto? Ha notizie sul perché la vasca di sedimentazione è asciutta e appare non funzionante?
Inoltre, abbiamo segnalato la schiuma maleodorante in riva al mare in località Tor San Lorenzo (Ardea) vicino Lido dei Pini (Anzio): ha notizie in merito ad un eventuale collegamento tra ciò e il dubbio funzionamento del depuratore dei Castelli ad Ardea?
Reflui del depuratore di “Cavallo Morto” (Anzio) sito a due passi dalla spiaggia, sono finiti in mare a metà giugno. Acqualatina Spa non ha comunicato nulla al pubblico, ma ci risulta una sua nota alla Capitaneria di Porto in cui si è attribuita l’origine del problema ad un black out dell’impianto di sollevamento. Sa dirci qualcosa in merito il Garante?
Non sono previsti gruppi elettrogeni presso i depuratori?
APPALTONI E E VENDITE
Sul subentro (poi saltato) di Acea in Acqualatina al posto di Idrolatina Srl, nel Rapporto 2° semstre 2016, Lei annuncia che “verrà vagliata la legittimità e la correttezza, ai fini della tutela degli utenti del servizio”: cosa ha rilevato il Garante del SSI del Lazio in merito a tale operazione?
E l’appaltone da 43 milioni di euro, senza il parere né il voto dei Sindaci, per l’impianto che trasformerebbe in gesso di defecazione i fanghi di tutti i depuratori di Acqualatina? Può fornirci il progetto definitivo presentato in Regione Lazio, mai reso pubblico? Ha fatto qualcosa e/o interverrà su tale vicenda?
Ritiene legittimo l’iter seguito escludendo la Conferenza dei Sindaci dalla decisione di un cosiÌ€ costoso e strategico impianto?
E I COMUNI ESAUTORATI, SPECULAZIONI E BANCHE
Nessuna decisione che conti davvero può essere assunta da Acqualatina Spa e dalla Conferenza dei Sindaci senza il placet della Depfa Bank, in virtù di un oneroso contratto di mutuo con cui la Depfa Bank ha concesso 114,5 milioni di euro ad Acqualatina e che consente alla banca di sostituirsi ai soci di Acqualatina in assemblea per votare ciò che vuole, anche contro gli interessi di quei Comuni che non hanno mai sottoscritto l’atto di pegno.
I Comuni dovevano sottoscrivere l’atto di pegno prima che Acqualatina cominciasse a spendere il prestito che ha preso dalla Depfa. Ma ciò, stando ai bilanci 2007 e 2008 della società, non è avvenuto. Le quote dei Comuni sono state date in garanzia senza l’autorizzazione del socio pubblico. Gli stessi Comuni hanno l’obbligo di non far scendere sotto il 17,7% la quota delle azioni pubbliche costituite in pegno (altrimenti la banca scenderebbe sotto i 2/3 del capitale sociale controllato e non potrebbe far valere la sua volontà in assemblea).
Sempre in Acqualatina Spa, i Sindaci interessati, infine, non possono esprimere voti contrari su deliberazioni che riguardano, tra l’altro, obbligazioni e strumenti finanziari (anche i pericolosi e speculativi titoli derivati). Non hanno il diritto di votare in alcuna assemblea alle voci “varie ed eventuali” e devono astenersi dall’intraprendere qualunque azione che determini la liquidazione o l’insolvenza di Acqualatina. Questi impegni sono stati ‘ratificati’ il 22/12/2008 da 20 Sindaci e/o loro delegati in Conferenza dei Sindaci.
Ritiene legittimo tutto ciò? Ha chiesto o chiederà lumi ad Acqualatina e all’AATO4?
LE AUTOBOTTI FANTASMA?
Crisi idrica e interruzioni per guasti e lavori: dove sono le autobotti? Ogni giorno, Acqualatina Spa comunica di dover interrompere o ridurre il flusso per consentire lavori necessari a riparare guasti.
Quasi mai, però, comunica la presenza di autobotti per la fornitura sostitutiva di acqua potabile e/o bottigliette d’acqua (come previsto dalla Carta dei Servizi).
Ha chiesto e o chiederà conto di questa situazione che da tempo il nostro giornale ma pure i cittadini segnalano e che Le ho rappresentato con e-mail del 29 giugno?
COSA DOVREBBE FARE PER LEGGE
Promuovere ogni possibile iniziativa tesa a conseguire livelli adeguati ed omogenei di efficienza, efficacia ed economicità nella gestione del servizio idrico integrato e a tutela e garanzia degli interessi degli utenti,Il Garante svolge, in piena autonomia ed indipendenza di giudizio, attività di analisi e valutazione della qualità dei servizi forniti negli ambiti territoriali ottimali, formula proposte ed assume iniziative a tutela e garanzia degli interessi degli utenti ed in particolare”. Lo prescirve la lege reigonale n. 2 del 1998.