Hanno negato. Hanno sostenuto che la minorenne che li accusava era una bugiarda. Hanno cercato in ogni modo di far passare per una calunniatrice una ragazzina di sedici anni, di nazionalità romena. E quando sono stati condannati in primo grado per stupro di gruppo i loro familiari hanno devastato il tribunale di Velletri, costringendo i giudici a barricarsi in una stanza per evitare il linciaggio. Per tre giovani di Pomezia la condanna definitiva, però, ora è arrivata e una verità giudiziaria pure. La Cassazione ha respinto i ricorsi degli imputati e la sentenza di condanna a quattro anni e mezzo di reclusione è confermata: i tre hanno sequestrato e violentato una minore in un garage di Torvaianica, la sera di Pasquetta di quattro anni fa, cercando poi di costruirsi falsi alibi. La sedicenne, dopo lo stupro subito, presentò subito una denuncia. Raccontò di essere stata costretta a salire su un’auto, condotta in un garage condominiale in via Germania, nella frazione di Pomezia, e violentata. La ragazzina specificò che i gemelli Emiliano e Nicolas Pasimovich, 20 anni, la tenevano bloccata per le braccia mentre Maurizio Sorrentino, 21 anni, la stuprava. Inizialmente la sedicenne non venne creduta, ma alla fine scattarono gli arresti e, il 21 novembre 2011, il Tribunale di Velletri condannò i tre giovani di Pomezia a otto anni e mezzo di reclusione. I familiari degli imputati misero a ferro e fuoco il palazzo di giustizia, dovettero intervenire cento poliziotti e carabinieri e venti persone vennero arrestate. Poi il caso finì alla Corte d’Appello di Roma e, tra una perizia e l’altra, ai tre pometini vennero riconosciute le attenuanti generiche. Era il 15 gennaio dello scorso anno e le pene vennero ridotte a quattro anni e mezzo di reclusione. Gli imputati hanno cercato di farla franca, hanno continuato a dare battaglia in Cassazione, ma invano. Gli ermellini hanno confermato e reso definitiva la sentenza d’appello. La sedicenne è stata stuprata e il caso ora è davvero chiuso.
17/04/2014