Sono ancora in corso le indagini sull’incendio appiccato il 26 aprile scorso al primo piano del Comune di Pomezia. Nel frattempo, dopo l’arresto dell’uomo accusato del gesto, è iniziato il processo presso il tribunale di Velletri. Contro F.M., il 43enne residente ad Anzio ritenuto responsabile materiale del rogo, in carcere dal 1 giugno, si è costituito parte civile anche il Comune stesso. La giunta, infatti, ha deliberato in questi giorni la partecipazione al procedimento in corso la cui udienza, di fronte al giudice per le udienze preliminari, è stata fissata per il 24 gennaio del 2018.
“‹
«Ci costituiamo parte civile in qualità di soggetto offeso dal reato – dichiara il sindaco di Pomezia Fabio Fucci – al fine di tutelare il prestigio, l’immagine e gli interessi dell’Ente. L’attentato incendiario di aprile scorso è stato un attacco all’Amministrazione comunale e alla casa di tutti i cittadini: per questo vogliamo esercitare i diritti previsti dall’ordinamento giuridico richiedendo il risarcimento dei danni patrimoniali e di immagine. Ringrazio ancora una volta le forze dell’ordine per il lavoro svolto, che ha portato all’arresto di uno degli attori coinvolti, e per il lavoro di indagine ancora in corso».
“‹
«Ci costituiamo parte civile in qualità di soggetto offeso dal reato – dichiara il sindaco di Pomezia Fabio Fucci – al fine di tutelare il prestigio, l’immagine e gli interessi dell’Ente. L’attentato incendiario di aprile scorso è stato un attacco all’Amministrazione comunale e alla casa di tutti i cittadini: per questo vogliamo esercitare i diritti previsti dall’ordinamento giuridico richiedendo il risarcimento dei danni patrimoniali e di immagine. Ringrazio ancora una volta le forze dell’ordine per il lavoro svolto, che ha portato all’arresto di uno degli attori coinvolti, e per il lavoro di indagine ancora in corso».
Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri di Pomezia ad appiccare il fuoco, quel 26 aprile, furono due persone. Rompendo una finestra sul retro del palazzo comunale i due avrebbero lanciato dentro una vera e propria bomba incendiaria, costituita da tre taniche da 5 litri ciascuna, cercando poi di appiccare il fuoco con una bomba molotov piena di benzina. Qualcosa però era andato storto: le fiamme sono divampate prima del previsto investendo uno dei malviventi, che ha riportato intense ustioni alla mano destra e a un orecchio. Al termine delle indagini il 43enne, che aveva una vistosa fasciatura all’arto, è stato rintracciato ad Ardea e arrestato.
29/09/2017