La segnalazione di un cittadino ha messo in allarme l’ufficio Ambiente del Comune di Pomezia su un capannone abbandonato in zona Maggiona – denominato “ex pollificio” – che, secondo l’esposto dello scorso maggio, starebbe “cadendo a pezzi” per via dell’incuria. Una situazione che costituirebbe un serio pericolo per la salute pubblica perché, secondo quanto riferito al settore Ambiente del Comune, le coperture esterne e alcune parti interne dell’edificio sarebbero fatte di eternit.
Com’è noto questo materiale, rotto o consumato, può facilmente disperdere fibre nocive nell’aria. Negli anni ’90 veniva largamente utilizzato per costruire capannoni industriali, ma non solo: molti edifici, anche in città, presentano coperture di eternit. Così nel 2013 il Commissario straordinario del Comune di Pomezia ha emesso un’ordinanza che prevede il censimento obbligatorio dei manufatti contenenti amianto, e i relativi interventi a tutela della salute pubblica.
Proprio in base a questo provvedimento – e scoprendo che in Comune non risulta la scheda di censimento del capannone in questione, che avrebbe potuto accertare la presenza di amianto e gli eventuali interventi di conservazione già effettuati – il dirigente del settore Ambiente ha ordinato al proprietario dell’edificio di adempiere agli obblighi previsti entro 30 giorni dalla notifica dell’atto e, se necessario, di provvedere alla bonifica del luogo. Un episodio che dimostra come le segnalazioni dei cittadini vengano tenute in considerazione e spesso aiutino a fare chiarezza.