Mister Terrinoni per lei una stagione da ricordare: due gare come responsabile della prima squadra poi, dopo l’esonero di mister Fattori, è stato chiamato per guidare gli Allievi Regionali come capo allenatore. Ha provato emozioni particolari nel ricevere questo incarico? “L’esperienza come vice allenatore in prima squadra è stata bellissima, è stato un anno e mezzo davvero speciale. Chiaramente essere nominato allenatore di una squadra comporta grande responsabilità, sei consapevole che la società punta su di te per raggiungere un obiettivo importante. Sono grato per l’opportunità che mi è stata data, ho dato tutto e grazie all’impegno dei ragazzi siamo arrivati dove speravamo”.
Passare dalla prima squadra al settore giovanile che cambiamenti ha comportato nel suo modo di gestire la situazione? “Accanto al ruolo di vice in prima squadra ho portato avanti anche il compito di preparatore tecnico dei Giovanissimi Regionali di Eccellenza fascia B, almeno finché non si è arrivati alla sostituzione di mister Stefano Cappiello. Le dinamiche del settore giovanile, con la scuola che prende giustamente la gran parte del tempo dei ragazzi, non le ho mai perse di vista. Si può quasi dire che mi sono dovuto adattare alle dinamiche della prima squadra piuttosto che a quelle del vivaio”.
C’è stato un momento, secondo lei, in cui la squadra ha dato la sterzata definitiva alla sua stagione?
“Nel primo periodo dopo il mio arrivo i ragazzi hanno avuto bisogno di adattarsi alla nuova metodologia di lavoro, così come io ho avuto bisogno di tempo per capire come sfruttare al meglio le loro qualità. Lo scontro diretto in casa del Pomezia credo sia stato il punto di svolta: perdevamo 2 a 0 quando la gara è stata interrotta per maltempo, nel recupero invece abbiamo vinto. Penso che da quella gara la ruota abbia iniziato a girare a nostro favore, anche se sono convinto che se non fosse successo li sarebbe bastato aspettare poco per vederlo accadere comunque”.
La stagione dei classe ’99 è stata una continua rincorsa ai primi tre posti, per sperare nel ripescaggio nella categoria élite, risultato ottenuto proprio all’ultima giornata. La terza piazza del podio rispecchia il valore della squadra o c’è rammarico per una prima parte di stagione troppo discontinua? “Il risultato del campo va accettato, se due squadre hanno fatto più punti vuol dire che hanno meritato di stare davanti a te. Da quando sono arrivato io è vero che abbiamo fatto più punti di tutte le altre, ma è anche vero che abbiamo perso degli scontri diretti con le squadre che hanno chiuso davanti a noi in graduatoria. Ci sono tanti episodi che possono far prendere una piega positiva o negativa ad una stagione, ma il risultato scaturito dal campo va accettato come riflesso dei valori mostrati”.
Ora inizia la serie dei tornei estivi per tutte le categorie giovanili. Quasi tutti saranno tornei di prospettiva, cioè la sua squadra non sarà più nella categoria Allievi ma Juniores. Cosa spera di vedere dai suoi ragazzi in questi tornei? “L’obiettivo è quello di crescere e migliorare, l’unica cosa che conta davvero nel settore giovanile. In previsione di questi tornei abbiamo affrontato amichevoli di spessore contro squadre che hanno partecipato a campionati Allievi élite, dovremo abituarci a giocare sui 90 minuti e contro squadre che magari schiereranno ragazzi più grandi. Tutto questo fa parte del loro percorso di crescita, in questo finale di stagione è bene che prendano confidenza con ciò che le aspetta il prossimo anno”.
Finora abbiamo parlato della crescita dei suoi ragazzi. Lei, invece, sotto quali aspetti crede di essere cresciuto con questa prima esperienza da capo allenatore? “Sicuramente nella gestione umana dello spogliatoio. Quando sei il vice di qualcuno le decisioni su chi far giocare e chi tenere fuori non spettano a te, quindi non ha il problema di dover gestire le reazioni degli “scontenti”. Accontentare tutti non è possibile, dover scegliere se dare spiegazioni o meno e gestire sotto il profilo umano, prima ancora che tecnico, uno spogliatoio di 20 o più elementi è stato un elemento che ritengo fondamentale nel mio bagaglio di esperienza come allenatore”.