“Gentile Caffè, Passando nei pressi della scuola ex Gil a Pomezia ho notato per la prima volta la targa di piazza Pietro Bassanetti”. A scrivere al nostro giornale è un lettore che ci fa notare una stranezza su un cartello stradale. “Quel parcheggio – puntualmente pieno – che si trova alle spalle di piazza Indipendenza è dedicato ad uno dei primi Sindaci di Pomezia, una persona che ho avuto il piacere di conoscere e di cui serbo un caro ricordo. Quel giorno ero con mio nipote Andrea, di nove anni. È stata l’occasione per spiegargli un pezzo di storia per la città, per raccontargli quando Pomezia era un pugno di case e le industrie non avevano ancora monopolizzato l’economia locale. Ad Andrea è piaciuta la storia e si è voluto avvicinare per leggere meglio quell’insegna. A quel punto ha avuto un sobbalzo e io con lui: ogni regola grammaticale è stata calpestata da chi ha materialmente scritto la targa. «Nonno, ma hanno messo le parentesi a casaccio», mi ha detto Andrea. E menomale che siamo davanti a una scuola: su quella tabella toponomastica sono state messe (a casaccio) le (parentesi), un po’ quello che ho fatto io in questa frase. Ma il Comune di Pomezia ha avuto anche l’ardire di pagare l’ignorante (nel senso che ignora la grammatica. Stavolta la parentesi oltre che corretta è necessaria per evitare querele) che ha redatto la scritta? Spero che l’Amministrazione Fucci, attenta ai dettagli, restituisca dignità al nome di un Sindaco rimasto nel cuore di molti di noi. Soprattutto perchè c’è una insegna (con orrori) davanti ad una scuola in cui si insegna (l’italiano), e scusate il gioco di parole (e di parentesi)”.
(Lettera firmata)
02/03/2016