Appalto bocciato per le mense scolastiche a Rocca di Papa. O meglio bocciata l’assegnazione della gara alla calabrese Siarc. Per il Tar del Lazio l’offerta della società vincitrice era anomala, avendo indicato due lavoratori impegnati nel servizio senza prevedere per loro alcuna retribuzione. Tutto da rivedere. L’affare da oltre due milioni di euro per far mangiare gli alunni delle scuole di Rocca di Papa ha dato vita a un braccio di ferro tra colossi della ristorazione collettiva calabresi. Il Comune ha bandito la gara per le mense, della durata di cinque anni, da quest’anno al 2020, prevendendo 2.250.000 euro di spesa. Il 29 settembre scorso la stessa è stata assegnata alla società Siarc di Catanzaro, ma la Cardamone Group di Cosenza, classificatasi seconda, ha fatto ricorso. E l’ha vinto. Il Tar del Lazio, entrando subito nel merito della vicenda, ha infatti ritenuto manifestatamente fondate le ragioni della ricorrente e annullato l’aggiudicazione della gara, imponendo al Comune di Rocca di Papa di far rivalutare le offerte alla commissione. La calabrese Cardamone ha sostenuto che la proposta della Siarc era anomala, avendo specificato che avrebbe messo all’opera un direttore e un dietista, impegnandoli 35 ore a testa ogni settimana, senza alcuna retribuzione, essendo i due già dipendenti della società. Un sistema, secondo i giudici, che in base alle norme in materia non va bene e che falsa la concorrenza. Il giudizio della commissione istituita dal Comune, che ha invece accettato quella proposta, è stato così definito dal Tar “illogico e irragionevole”. Imponendo una nuova valutazione delle offerte, partendo dall’anomalia contestata su quella della Siarc, i giudici hanno così bocciato l’operato dell’ente locale e l’assegnazione dell’appalto.
03/12/2015