Mister, allora nulla di vero su un possibile cambio di panchina? “In Mirafin si lavora sulle certezze, il presidente prima di prendere un impegno effettua tutte le verifiche necessarie ed io ero in attesa che mi facesse sapere quale potesse essere un’ipotetica rosa del prossimo anno. Nel frattempo, come sempre accade in questo periodo, c’è stato più di qualche colloquio informativo, ma il presidente Mirra sapeva della mia disponibilità a continuare laddove avesse confermato i giocatori a mio avviso indispensabili per poter lavorare come piace a me. Nel momento in cui tale conferma è arrivata sono caduti tutti i veti, per me la Mirafin era la prima scelta e la società ha dimostrato pari apprezzamento”.
Però alcune partenze eccellenti sembrerebbero esserci… “Ripeto, la società ha dato seguito alle mie indicazioni, i giocatori da me indicati come prime scelte hanno raggiunto un accordo di massima, c’è da dire che fino all’apertura dei tesseramenti non possiamo parlare di certezze, ma se una stretta di mano ha ancora un minimo di valore, dovremmo essere tranquilli. Comunque sarà necessario intervenire sul mercato e potrebbe essere già tardo. Ho l’età ed una carriera che mi obbliga a trovare stimoli per poter continuare con l’usuale professionalità e dedizione. Condurre una squadra di altissimo profilo dove l’allenatore può anche leggere il giornale in panchina non è un mio obiettivo, a me piace allenare dove posso portare un valore aggiunto, preferisco lavorare per affondare le corazzate molto più che guidarle. La società sta vagliando alcuni profili anche su mia indicazione, senz’altro non saranno le bombe di mercato che stiamo leggendo in questi giorni ma saranno i giocatori funzionali al nostro progetto tecnico. Sono convinto che in ogni caso la squadra sarà altamente competitiva.
Intanto però c’è stata qualche uscita anche tra i dirigenti della Mirafin, cosa ne pensa? “Prima ancora dei giocatori, ho chiesto garanzie sullo staff tecnico e sui dirigenti che mi dovranno accompagnare nella prossima stagione. Anche in questo caso mi posso ritenere soddisfatto, non voglio anticipare nulla ma i nomi giusti ci sono tutti. Cambierà qualche ruolo e ci sarà un ulteriore aumento dell’attenzione sulle giovanili che dovranno effettivamente, e non solo a parole, diventare il vero serbatoio a cui attingere per la prima squadra”.
Con quali obiettivi si affaccia a questa nuova stagione? “Sono convinto che a prescindere da come completeremo l’organico, sarà determinante l’apporto che daranno i giovani cresciuti in Mirafin. Tutte le squadre avranno 5/6 giocatori di grande livello, se questi ragazzi riusciranno a dare quello che hanno in pectore, vorrà dire che noi avremmo due quintetti di qualità e questo non tutti se lo potranno permettere. Quest’anno dobbiamo fare meglio della stagione passata nella quale sfiorammo i Play Off, se non ci fosse la possibilità non sarei in Mirafin ed invece sono rimasto, ed anche con grande convinzione”.