Il coraggio di denunciare una relazione malata, la solidarietà e la professionalità dei carabinieri di Torvaianica, il supporto della famiglia. Questo, probabilmente, ha salvato Chiara (nome di fantasia) dalla follia dell'ex fidanzato che aveva minacciato di ammazzarla e di gettare il suo corpo in mare. Lei, 29 anni, una vita davanti e un negozio a Campo Ascolano, in poco più di un mese ha visto la sua vita trasformarsi in un inferno di minacce e persecuzioni messe in atto da Luca (nome di fantasia), un coetaneo di Torvaianica, qualche trascorso per droga e quella promessa di voler cambiare e diventare, per lei, una persona migliore. Promesse vane, false, come racconta la stessa vittima al quotidiano Il Tempo.
L'aveva corteggiata per mesi riuscendo a scalzare il precedente fidanzato di Chiara. Poi, a giugno, hanno iniziato a frequentarsi e lui, una volta ottenuto ciò che voleva, si è come trasformato: prima geloso, poi possessivo, poi persecutorio. «Mi faceva terra bruciata intorno - racconta Chiara - Nel mio negozio non potevano entrare clienti uomini, si appostava all'esterno e minacciava gli altri commercianti perché non mi si avvicinassero». Un giorno, per un copricostume, ha preso a pugni talmente forte il cruscotto della macchina da lasciare i segni: «Ero sequestrata in macchina - ricorda Chiara - ho pensato: oggi mi ammazza». E lui l'ha minacciata davvero: «Mi ripeteva che mi avrebbe bruciato il negozio. Mi diceva "Ti ammazzo e butto il corpo in mare"». Così Chiara ha trovato il coraggio di denunciarlo. Venerdì scorso i carabinieri, raccolte tutte le prove che anche la stessa Chiara, facendosi coraggio, era riuscita a mettere insieme, lo hanno ammanettato. «La sera in cui è stato arrestato ha detto ai carabinieri "Ma io sono così"». Ora è in carcere. «Dovevo lottare e ne è valsa la pena - ribadisce Chiara - Non bisogna sentirsi abbandonate, ora Luca è in carcere e io posso mettere di nuovo ordine nella mia vita».