Stavolta non è andata così: i tre rappresentanti della provincia di Latina del Movimento 5 stelle hanno presentato le loro dimissioni dal Senato e dalla Camera in accordo con il Meeutup locale. Giuseppe Vacciano, Ivana Simeoni (Senato) e Christian Iannuzzi (Camera) hanno deciso di lasciare il loro scranno a qualcuno che condivida, più di loro, le idee del Movimento 5 Stelle attuali. Nessun rimpianto sul passato, ma non condividono quello che il M5S è diventato oggi. Avrebbero potuto semplicemente passare al gruppo misto, tenersi il 100% dello stipendio (attualmente ne restituiscono il 75% rimpinguando il fondo per le piccole e medie imprese), arrivare a scadenza naturale garantendosi il vitalizio. E invece No: hanno lasciato il Parlamento, dimostrando un alto senso dello Stato.
I tre non hanno mai rilasciato interviste, hanno sempre tenuto un profilo basso e soprattutto sono stati tra i più presenti in Parlamento, rendicontando le loro spese fino all’ultimo centesimo. I dissidi interni c’erano, ma i panni sporchi li hanno sempre lavati in casa loro. Hanno incarnato, finchè hanno potuto, il vero spirito grillino. Poi è arrivata la nomina del direttorio e le espulsioni, gocce che hanno fatto traboccare un vaso ormai saturo.
Tutte le motivazioni sono state scritte da Vacciano sul suo profilo facebook. Il quasi ex Senatore tornerà al suo lavoro e alla sua famiglia, senza rimpiangere quanto ha fatto. Iannuzzi ha scritto su twitter: il rispetto di principi e regole vale più di una poltrona. Quanto è vero.