Settantaduesima antenna sul territorio di Aprilia. I lavori sono iniziati qualche giorno fa a Campo di Carne, tra via Amaseno e via Mascarello, la popolazione della zona è subito insorta. Come già avvenuto in altri casi, ciò che preoccupa sono le ricadute sulla salute di chi abita nei pressi dei ripetitori. Per di più, come si legge nella lettera che accompagna la petizione della cittadinanza e che sarà a breve presentata al Sindaco, “l’antenna è distante poco più di 5 metri dalla prima abitazione, quando invece è stabilito un minimo di 70 metri dal decreto Gasparri (198/2002)” e, soprattutto, il ripetitore – che sarà alto 25 metri – si trova su un suolo attraversato dalle acque di Carano a 7 metri di distanza, con profondità non superiore ai 30 metri”. “Si parla di elettromagnetismo o inquinamento invisibile, che si subisce dalle radiazioni elettromagnetiche e dove i danneggiati sono proprio i bambini, i più sensibili e a rischio tumori”. Fermo restando che con un ripetitore vicino le case si deprezzano sensibilmente.
“Si può avere un ripetitore così vicino alle nostre case, col rischio di incorrere in qualche grave malattia? Si può inquinare in tal modo l’ambiente e quindi le acque che scorrono nel sottosuolo?”.
Le firme saranno protocollate nei prossimi giorni, intanto è stato informato il Sindaco della situazione ed i Vigili Urbani hanno effettuato un sopralluogo, verificando la regolarità del cantiere. Si tratta di un terreno privato, affittato a Vodafone, ma dal cartello di cantiere non si evince alcun dato, essendo sbiadito ed illeggibile (e dunque fuorilegge). I cittadini in questi casi hanno poche armi in pugno, la legge è spesso suscettibile di interpretazioni ed i precedenti purtroppo non vedono mai i cittadini vincere questo tipo di battaglie. Ma il diritto alla salute è sacrosanto, così come il dovere delle Istituzioni di verificare se sia tutto in regola.