Il Tar, dopo uno stop iniziale, aveva dato il via libera all’appalto, aggiudicato dal Comune il 15 settembre scorso all’associazione temporanea d’imprese costituita dalla All Food srl, colosso nazionale del settore, con sede in Umbria, e dalla cooperativa Centro, respingendo la richiesta di sospendere l’aggiudicazione fatta dalle società sconfitte, la Coop Solidarietà e lavoro e la romana Vivenda spa, precedenti gestori. Discussa la vicenda in aula, il Tribunale aveva ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per congelare l’appalto e che, una volta analizzato il caso nel merito, se ritenute valide le ragioni delle ricorrenti, ci sarebbe stato tempo per reintegrarle nella gestione del servizio. Il servizio di ristorazione scolastica, con il dolce solo ai bambini che pagano di più, sembrava così saldo nelle mani della coop Centro e della All Food per tre anni, fino al 2017. Un affare da 2,3 milioni l’anno, per un totale di quasi 7 milioni di euro, con pasti da fornire a cinquemila alunni e due menu: 3,98 euro per il pasto senza dolce e 4,38 per quello con dessert. La Coop Solidarietà e la Vivenda spa, altro gigante della ristorazione collettiva, anche loro costituite in associazione temporanea d’imprese, hanno però subito bussato al Consiglio di Stato e ottenuto la sospensiva. Ora, entrato nel merito, il Tar ha dato loro ragione, consegnando alle due aziende l’appalto.
Il caso era diventato nazionale
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Annullata l’aggiudicazione del contestato appalto dal doppio menu per le mense scolastiche di Pomezia. La Coop Solidarietà e lavoro e la romana Vivenda spa hanno vinto la loro battaglia e il Tar ha disposto che subentrino ufficialmente nella gestione del servizio. In pratica che continuino a svolgerlo, visto che erano riuscite a restare salde al loro posto. Una decisione presa dal Tribunale amministrativo del Lazio, che per ora ha reso noto solo il dispositivo della sentenza, nell’attesa di depositare le motivazioni alla base della decisione presa di accogliere il ricorso.
22/11/2014
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