Il Comitato No Biogas – No Discarica di Velletri ha tenuto oggi pomeriggio dalle ore 15,00 , un Sit-In sotto la sede del Comune di Velletri, in piazza Cesare Ottaviano Augusto, oltre 200 persone sono scese in piazza . “Con questa nuova iniziativa pubblica, hanno detto gli organizzatori, abbiamo voluto chiedere al sindaco Fausto Servadio ed a tutti gli amministratori pubblici competenti la sospensione immediata delle procedure amministrative di approvazione sia dell’impianto “bio” gas della Volsca Ambiente e Servizi spa, sia della Città della Monnezza, da noi soprannominata Malagrotta bis”, della Ecoparco srl. Ma anche, data la gravità della situazione, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta ad hoc sul ciclo dei rifiuti di Velletri e dei Castelli Romani. Contro entrambi gli impianti ad ottobre circa 200 imprenditori e cittadini di Velletri, Lanuvio, Aprilia e Cisterna hanno presentato alla Regione Lazio ed alla Provincia di Roma delle articolate osservazioni tecniche di contrarietà firmate da tecnici iscritti ai rispettivi albi professionali: un chimico, un agronomo, un architetto e un perito industriale “. “ In particolare, l’impianto a “Bio” gas della Volsca Ambiente e Servizi srl, che costerà oltre 20milioni di euro di soldi pubblici, dice Corrado Bisini, dovrebbe sorgere in località Colle Rosso, nei pressi di contrada Lazzaria e dovrebbe trattare oltre 33mila tonnellate di rifiuti all’anno “. “ La “Città della Monnezza” della Ecoparco srl, viceversa, ha detto un agricoltore della zona, che è intervenuto alla protesta, dovrebbe nascere in località Lazzaria, a pochi metri dal “bio” gas Volsca. Il progetto prevede, in particolare, la realizzazione nel bel mezzo dei campi coltivati a vigne, uliveti e frutteti a perdita d’occhio di: una mega discarica da 2milioni di metri cubi, un TMB da 100mila tonnellate, un impianto per il trattamento di 30mila metri cubi di rifiuti speciali liquidi e un altro “bio” gas da 40mila tonnellate . Entrambi i progetti, in ogni caso, comporterebbero l’arrivo di oltre 200mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati, trasformando le nostre terre in un vero e proprio immondezzaio “.