Non più solo ‘ndrangheta. Un ricordo gli affari mafiosi confinati al narcotraffico. Sul litorale romano a cercare di dettare legge, la legge dei clan, è anche Cosa Nostra, impegnata in un business ricchissimo, quello degli stabilimenti balneari. La conferma, dopo tanti allarmi lanciati dalla Dia e diverse avvisaglie provenienti da inchieste aperte su Ostia, arriva proprio dall’ultima operazione di polizia compiuta sul lido dei romani, denominata “Do ut des” e che ha portato a nove arresti, tra i quali spiccano quelli di Armando Spada, esponente della nota famiglia di origine nomade, e di Aldo Papalini, ex funzionario del Municipio di Ostia e residente a Pomezia.
Il cuore dell’inchiesta dell’Antimafia di Roma è nella concessione dello stabilimento “Orsa Maggiore”, tolto al Cral delle Poste e dato a una neonata società, la Blu Dream, ritenuta espressione degli Spada, a cui, secondo gli inquirenti, avrebbe spianato la strada Papalini. Gli Spada, per la Dda, sono legati ai Fasciani, che insieme ai Triassi avrebbero dato vita a un’associazione per delinquere di stampo mafioso. E, battendo tale strada, emergono i tentacoli che Cosa Nostra avrebbe stretto sul litorale romano, partendo da Roma e andando verso Sud. A rivelarlo ai magistrati è stato Sebastiano Cassia, pentito di mafia, in passato esponente del clan Spataro di Siracusa.
«Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari – ha dichiarato il collaboratore di giustizia – i Fasciani e gli Spada hanno interessi fino al Villaggio Tognazzi». Dunque fino a Torvaianica. Ma il business mafioso sui lidi non si fermerebbe lì. Sempre Cassia ha infatti precisato: «Oltre detta località la spiaggia è interesse della famiglia siciliana Cannizzaro, che è proprietaria del locale Aquarius. Nel 2010 Roberto Spada mi disse di passare da lui, che ci sarebbe stato da lavorare, poiché aveva aperto delle attività e degli stabilimenti balneari». E ancora sui Cannizzaro: «Nel locale Aquarius mi venne presentato da Cannizzaro Gaetano un funzionario del Comune di Roma, gestore di un teatro di Ostia e con conoscenze nel porto di Ostia, il quale mi disse che, se avessi avuto del denaro da investire, mi avrebbe fatto vincere una gara d’appalto». Calabresi o siciliani ormai fa poca differenza. Il litorale appare sempre più lottizzato. Dalle mafie.