In effetti Casalazzara sembra essere piombata nell’incubo delle razzie. Case svaligiate ogni notte lungo la strada che collega Ardea ad Ariccia, ma che attraversa tutta la periferia nord di Aprilia. Un quartiere disseminato di abitazioni, senza una piazza vera e propria ma con un unico luogo di ritrovo rappresentato dalla Chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Su via dei Rutuli, decine di attività commerciali che ogni mattina temono di aprire e ritrovarsi il negozio svaligiato. Basta farsi un giro per vedere che sorta di inferriate hanno montato tutti gli esercenti a portoni di entrata e finestre. Sembra di stare in un carcere all’aperto.
“A me hanno rubato qualche settimana fa il motore della barca, 13 mila euro di valore – rivela Tommaso, residente di via dei Rutuli e purtroppo non nuovo a furti del genere –. Qualche giorno fa hanno portato via attrezzature di poco valore commerciale, ma molto ingombranti e pesanti: una sega circolare, ad esempio, che usata in quello stato varrà cinquanta euro”. Un anno fa praticarono un buco dietro la pizzeria di fronte la chiesa, ma i ladri furono disturbati e scapparono senza bottino.
“Abbiamo il terrore delle auto con targa straniera parcheggiate lungo la strada, di notte. Non sappiamo mai se stiano rubando o no, tante volte abbiamo sventato furti nelle abitazioni perché qui ci conosciamo un po’ tutti e ci avvertiamo tra di noi. La situazione però sta diventando invivibile, parli pure con le altre attività commerciali: ognuno ha da raccontare di un furto subìto”.
E i carabinieri? “Ci sono, fanno sentire la loro presenza ma non quanto dovrebbero – aggiunge Luciano, altro residente –. Sappiamo che hanno pochi uomini e mezzi e che il territorio è vasto, ma la colpa è anche di alcuni residenti che subiscono furti e non denunciano l’accaduto. Così non fanno altro che far passare come episodi isolati i furti che invece vengono denunciati. E invece no: qui le bande di ladri ci sono tutte le notti”.
Casalazzara lancia un grido di aiuto. Un appello a tutte le forze dell’ordine di presidiare il territorio, di passare più spesso e di far sentire la loro presenza anche semplicemente con una volante di ronda.