“Il Consiglio dei Ministri ha adottato lo scorso 30 settembre, su proposta del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, il Piano nazionale degli aeroporti che classifica l’aeroporto G.B.Pastine di Ciampino scalo d’interesse nazionale per il bacino Centro Italia, insieme agli scali di Perugia e Pescara. Una scelta che ignora la gravissima situazione ambientale e sanitaria determinatasi nei territori di Ciampino e Marino per effetto dei livelli d’inquinamento acustico connesso all’attività dell’aeroscalo”. E quanto dichiara il Capogruppo di Sel – tutta un’altra storia Guglielmo Abbondati già Assessore all’Ambiente quando il Comune aeroportuale bocciò il Piano di risanamento acustico presentato da Adr. “Dopo la bocciatura del Piano di risanamento dell’Adr da parte delle amministrazioni comunali di Ciampino. Marino e Roma Capitale – dice Abbondati – avevamo chiesto alla Regione e agli altri soggetti coinvolti che non ci fossero ulteriori dilazioni temporali per affrontare e risolvere una volta per tutte l’anomalia con il quale opera lo scalo Pastine, la cui zonizzazione acustica nel 2010 ha posto in evidenza il superamento dei limiti di rumore nell’intorno aeroportuale, con gravi ripercussioni sull’ambiente e la salute dei cittadini. A distanza di sei mesi , ci sono state un paio di riunioni del tavolo tecnico promosso dall’assessorato regionale all’Ambiente e null’altro”. “Ora – continua il Capogruppo di Sel-tutta un’altra storia – arriva la scelta del governo che assegna allo scalo Pastine una funzione d’interesse nazionale, che andrà sviluppata mediante un Piano industriale dal quale risulti, a seguito di un’analisi delle potenzialità di mercato in relazione alla posizione territoriale e alla capacità aeroportuale, il ruolo funzionale che lo scalo intende svolgere”. “ Dunque – conclude Abbondati – nessun declassamento del Pastine, né alcuna riduzione dei voli così come era stato più volte auspicato. Ora il provvedimento dovrà andare in Conferenza Stato-Regioni per la prevista intesa e spero proprio che la Regione Lazio sappia far sentire con chiarezza la propria voce, nell’interesse delle comunità locali che da troppo tempo sono esposti a livelli di rumore insostenibili per la loro esistenza quotidiana”.
15/10/2014