Giovedì 17 luglio si è svolta una riunione di protesta dei Movimenti di Cittadini che da anni si battono a difesa del Divino Amore. La manifestazione organizzata dall’Assemblea contro la cementificazione di Marino e da ADA (Argine Divino Amore) ha visto il supporto di tante altre associazioni interessate a fermare lo scempio edilizio. Insieme ai Cittadini di Marino si sono uniti a protestare Italia Nostra Castelli, il Comitato contro il fosso della Cecchignola, alcuni esponenti Green Italia, Rifondazione Comunista di Marino, Movimento 5 stelle. Destinatario principale della protesta il presidente Zingaretti che circa 12 mesi fa, in campagna elettorale, assicurava di fare il paladino del consumo di territorio zero e annunciava che una volta eletto avrebbe fermato tutti gli atti della Polverini emanati dopo le sue dimissioni del settembre 2012. Ora viene anche detto con chiarezza che non esiste la volontà politica di Zingaretti e Civita di annullare in autotutela questi atti. Una volta riuniti sotto la Regione Lazio, hanno preso la parola molti dei presenti spiegando nel dettaglio le innumerevoli ragioni della protesta (territorio già aumentato del 30% di abitanti con oltre 1500 abitazioni invendute, acqua carente in tutti i Castelli come quantità e come qualità, necessità di un nuovo depuratore, violazione delle regolari procedure segnalate dalla Provincia, valore archeologico inestimabile, ultima possibilità di portare avanti il progetto “Cederna” che prevedeva una connessione tra il Parco dell’Appia Antica ed il Parco dei Castelli Romani. Ultimo, ma non ultimo, il carattere chiaramente speculatorio dei privati che hanno portato avanti il progetto con la politica di Palozzi e Polverini. Ora Zingaretti dopo tante promesse si limita a portare avanti la stessa identica politica. La prossima mossa spetterà al TAR dove diversi ricorsi sono già pendenti e si attende una prima risposta di merito per fine settembre.
18/07/2014