Trovarsi dall’oggi al domani su una sedia a rotelle, cercando di fare una vita per quanto possibile normale ma vedersi costretta a limitazioni dalla burocrazia e dall’indifferenza. La storia di Antonietta è paradossale: va al pronto soccorso per un forte mal di schiena e gli scoprono un tumore intorno al midollo. Operata d’urgenza, qualcosa non va come dovrebbe andare e la donna non cammina più. Ad Ostia, nella Clinica dove era ricoverata, gli hanno insegnato a fare una vita normale: tornata a casa, invece, si è scontrata con la realtà. Ad esempio, prendere il treno da Aprilia per un disabile è impossibile: “Devo chiamare le Ferrovie tre giorni prima e concordare la mia salita sul treno, ma solo Nettuno è attrezzata. Ad Aprilia non mi danno garanzie, se non fosse anche per il fatto che per accedere ai binari devo superare uno scalino”. Se per andare a Roma da Aprilia col treno bisogna arrivare fino a Nettuno, è più semplice andare a Roma direttamente con la macchina. “Passare sui marciapiedi è impossibile: buche, ostacoli, macchine parcheggiate male per non parlare di qualche automobilista, fortunatamente pochi, che si spazientiscono quando attraversi la strada in carrozzella”. Per fortuna Antonietta può contare sull’aiuto del marito Franco, in pensione. E chi è solo? A volte è meglio non domandarselo.
16/07/2014