Nel processo al patron della discarica di Malagrotta Manlio Cerroni, il Comune di Genzano ha depositato questa mattina presso il Tribunale penale di Roma l’atto di Costituzione di parte civile al fine di difendere i diritti lesi dei cittadini e di ottenere un risarcimento sia per i danni patrimoniali subiti dall’Amministrazione comunale che per i danni non patrimoniali. Il Comune di Genzano ha chiesto infatti la restituzione integrale delle somme versate nel periodo 2006-2012 alla soc. Pontina Ambiente, per un totale di circa 10 milioni di euro più interessi. Agli imputati viene contestato il reato di frode nelle pubbliche forniture in quanto nell’esecuzione dell’appalto per lo smaltimento dei rifiuti, avviando a termo valorizzazione un quantitativo annuo di CDR inferiore a quello dichiarato ed incrementando unilateralmente la tariffa per la termo distruzione anche sul quantitativo di CDR mai prodotto o comunque mai combusto, avrebbero commesso frode nell’esecuzione dell’appalto, conseguendo nel periodo 2006-2012 una indebita percezione di oltre 10 milioni di euro. “A questo – spiega il Sindaco Flavio Gabbarini – vanno poi aggiunti i danni non patrimoniali subiti dalla città e dai cittadini di Genzano, quantificati in circa un milione di euro: parliamo di danni di carattere ambientale, danni igienico-sanitari accertati dalla Asl e dal rapporto ‘Epidemiologia, rifiuti, ambiente, salute nel Lazio – Eras Lazio’ nel raggio di 5 km dall’impianto di Roncigliano, senza contare il gravissimo danno all’immagine della città e delle istituzioni”.
05/06/2014