La Città di Albano si è costituta come parte civile nel processo ai danni dell’Avvocato Cerroni e del gruppo che in questi anni ha gestito gran parte dei rifiuti nella Città di Roma e nell’intera Regione Lazio. “Lo abbiamo fatto perché in questa vicenda la nostra Città è parte lesa – dichiara il Sindaco, Nicola Marini -. E’ da quando mi sono insediato che portiamo avanti una battaglia insieme ai comitati dei cittadini, affinché si faccia chiarezza sulla situazione dei rifiuti che vede Albano protagonista suo malgrado, in quanto sede di discarica. Abbiamo sostenuto diversi procedimenti legali, a volte anche da soli, come quello contro i decreti dell’allora Ministro Clini che imponeva il trattamento dei rifiuti di Roma presso l’impianto di Roncigliano. I nostri legali sono a disposizione anche per gli altri Comuni del Bacino che vorranno costituirsi parte civile insieme a noi”. Molti di questi ricorsi aspettano ancora di essere discussi. Ma quello che i legali hanno scritto chiaramente in quelle carte sono oggi alcuni degli argomenti dell’impianto accusatorio nei confronti dell’Avvocato Cerroni e delle sue Società. Uno dei principali capi d’accusa è quello della truffa a danno dei Comuni che pagavano un servizio (il trattamento del rifiuto nell’impianto TMB), senza che questo servizio fosse svolto rispettando le tabelle regionali. Questi argomenti rappresentano il contenuto di uno specifico documento approvato nel Consiglio Comunale di Albano nel 2013. Continua Marini: “I fatti oggi ci stanno dando ragione. Siamo convinti che la nostra azione di pressione, insieme a quella dei comitati cittadini, per ottenere chiarezza e tutela della salute, abbia contribuito. L’Assessore Civita è in procinto di convocare il Comune di Albano, invito che estenderemo a tutti i Sindaci del Bacino, per un tavolo di concertazione per una linea comune sulla situazione dei rifiuti e per valutare lo stato degli impianti. Tale incontro avverrà subito dopo la pubblicazione dell’atteso Decreto Ministeriale che dovrebbe consentire di superare le problematiche legate all’esistenza di provvedimenti interdittivi in capo alle Società del Gruppo Cerroni, tra cui anche la Pontina Ambiente.
La costituzione come parte lesa in questo processo deve servire a rimarcare come, se i capi di imputazione verranno confermati, Albano sia stata seriamente danneggiata dalla presenza di una discarica gestita in maniera discutibile, visti gli atti dell’indagine”.
30/05/2014