Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha chiesto immediatamente chiarimenti allo Stato Maggiore dell’Aeronautica sulla vicenda dell’allieva pilota che ha denunciato pesanti atti di nonnismo. La vicenda vede come vittima Giulia Jasmine Schiff, 20 anni, residente a Mira in provincia di Venezia ed ex allieva ufficiale di complemento dell’Aeronautica, entrando all’Accademia di Pozzuoli, e sarebbe avvenuta alla Scuola di volo a Latina scalo. Come riporta l’Ansa, qui sarebbero avvenuti gli episodi di nonnismo, in particolare dopo la prova di abilitazione avvenuta il 7 aprile scorso, che la giovane ha documentato con filmati. “Mi fate male, mi fate male”. E alla fine le lacrime: nel video di pochi minuti si vede il ‘rito nonnista’ al quale viene sottoposta Giulia Jasmine Schiff da parte dei commilitoni.
«Si tratta di un rito che fanno tutti coloro che prendono il brevetto – racconta un ufficiale in forma anonima a Il Caffè – una goliardata con il tuffo nella piscina del pinguino, il doppio giro e infine le congratulazioni da parte di tutti i colleghi di corso. Sono stupito di questa denuncia alla Procura militare».
Giulia, secondo le ricostruzioni del Corriere della Sera, in seguito alle denunce sarebbe stata espulsa «per insufficiente attitudine militare». Non è così per un altro ufficiale della scuola di volo: «È il contrario, siccome è stata espulsa ha presentato la denuncia».
LA POSIZIONE DELL’AERONAUTICA
“In merito al presunto atto di nonnismo, si sottolinea che l’Aeronautica Militare tutela il proprio personale e non ammette comportamenti in qualunque modo correlabili al fenomeno del nonnismo, che – al contrario – condanna e persegue con fermezza”, si legge in un comunicato dell?Aeronautica militare.
“Quanto alla vicenda dell’ex allieva ufficiale pilota di complemento che ha lamentato tale deprecabile fenomeno e sostiene di essere stata espulsa dalla Forza Armata a seguito di comportamenti e provvedimenti disciplinari vessatori nei suoi confronti, si precisa che la vicenda era già nota, tanto che la Forza Armata, in data 5 ottobre 2018, ha denunciato il fatto all’Autorità Giudiziaria competente, disponendo contestualmente l’esecuzione di un’inchiesta sommaria, come previsto dalla vigente normativa di settore”.