Otto tonnellate di sacchetti in polietilene per la spesa con la falsa dicitura “Sacco biodegradabile e compostabile” sono state sequestrate in seguito a perquisizioni in 30 negozi tra le province di Roma e L’Aquila. Impegnati nell’operazione ben 90 Carabinieri Forestali del Gruppo di L’Aquila e Roma con 12 colleghi del Comando Provinciale dell’Aquila. L’Autorità Giudiziaria ha emesso decreti di perquisizione e sequestri contestando a 19 persone i reati di vendita di prodotti industriali con segni mendaci e gestione illecita di rifiuti. I sequestri sono scattati da controlli coordinati dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e promossi da Interpol per il contrasto allo sversamento di rifiuti in mare, nell’ambito dei quali il Nucleo Investigativo Polizia Ambientale e Agroalimentare Forestale (Nipaaf) dell’Aquila aveva individuato sacchetti di insolita consistenza con la scritta “100% biodegradabile compostabile”. Le successive analisi chimiche avevano rivelato che i sacchetti erano di un polimero non biodegradabile né compostabile. Da luglio 2018 a oggi risultano essere stati importati oltre 10 milioni di sacchetti di questo tipo. I Carabinieri Forestali hanno individuato l’importatore e sono risaliti alla documentazione doganale che già li indicava come “sacchetti in polietilene per frutta e verdura” e che, quindi, non erano da immettere sul mercato poiché riportavano, falsamente, la scritta “biodegradabile” e avrebbero causato inquinamento ambientale.
Alle operazioni hanno partecipato anche le stazioni Carabinieri Forestali dei Castelli di Velletri e Rocca di Papa. Coinvolti anche due esercizi commerciali di Pomezia, due di Marino e uno di Castel Gandolfo, quasi tutti gestiti da cittadini egiziani, due italiani e un albanese.
15/01/2019