A parte gli aspetti economici che ancora una volta vedono i soldi dei cittadini utilizzati per finanziare iniziative private di dubbia salubrità e correttezza, altro punto essenziale è dunque il monitoraggio degli impatti sulla salute e sull’ambiente gli impianti che lavorano rifiuti, una volta in funzione. Lo studio ERAS Lazio della Regione ha infatti rilevato qualche anno fa gravi ricadute sanitarie sulle popolazioni che vivono nel raggio di 5 chilometri dai siti di trattamento dei rifiuti: più decessi, più tumori e più malattie. L’importante ricerca è stata inspiegabilmente fermata. Vedi inchiesta del Caffè: Più morti e tumori dove si trattano rifiuti
Più morti e tumori vicino a discariche e inceneritori
Chi ha bloccato le indagini dell’ERAS?
Tutti i risultati della ricerca
Di seguito pubblichiamo le risposte dell’Assessore regionale ai rifiuti Valeriani. Il suo ufficio stampa le aveva inviate il 28 novembre, ma per un’anomalia in rete non risultavano pervenute.
Quali sono le “tecnologie di ultima generazione” di cui parla il comunicato con oggetto “Rifiuti, zingaretti: riconversione colleferro per obiettivo rifiuti zero” del 26 ottobre scorso?
«L’Amministrazione regionale ha dato mandato alla società Lazio Ambiente di elaborare un piano industriale, che preveda la riconversione dell’impianto di Colleferro attraverso l’impiego delle tecnologie più avanzate per la lavorazione a freddo della Fos (frazione organica secca, lo scarto ultimo degli impianti Tmb, ndr) e degli scarti in uscita dai Tmb (trattamento meccanico biologico: trasforma i rifiuti indifferenziati in balle da bruciare negli inceneritori, ndr)».
Quali sono i tempi in cui contate di approvare in via definitiva (quindi anche in Consiglio regionale) il nuovo Piano regionale dei rifiuti e il Piano industriale di Lazio Ambiente?
«Si tratta di due piani diversi: Lazio Ambiente dovrebbe predisporre il suo piano industriale nelle prossime settimane, mentre il piano rifiuti dovrebbe concludere il suo procedimento di approvazione in Consiglio regionale entro il 2019».
Prevedete regole particolari sugli impianti biogas e/o biometano e comunque su quelli in cui verrà prodotto il “biofuel da rifiuti” di cui parla il citato comunicato del 26 ottobre?
«Su questa tipologia di impianti i riferimenti normativi e tecnici sono quelli nazionali». Questo significa non introdurre norme più rigorose stringenti, ndr.
La Regione Lazio riavvierà l’ottimo progetto ERAS Lazio per studiare l’impatto su popolazione e ambiente degli impianti che trattano rifiuti?
«Gli studi epidemiologici non sono di competenza di questo assessorato, ma è una valutazione dell’assessorato alla Sanità: lo ritengo comunque un progetto prezioso, che dovrebbe essere riattivato”.
La Regione Lazio con l’Arpa (e/o altri soggetti) ha studiato e studierà l’impatto su salute e ambiente degli impianti biogas e biometano?
«La valutazione di impatto ambientale è un procedimento obbligatorio a cui vengono sottoposti tutti gli impianti che presentano istanza di autorizzazione».
Ndr: la Valutazione d’impatto ambientale avviene a tavolino, in fase preventiva prima che gli impianti siano realizzati. Il vuoto riguarda quel che succede una volta che sono stati costruiti e messi in funzione gli impianti.