Il 29 giugno scorso, un gruppo di volontari di Addiopizzo ha tappezzato alcune vie della città di Latina con migliaia di adesivi che riportavano la scritta “Uniti contro il pizzo a Latina”. «Quest’azione – si legge nella nota inviata alla stampa – non voleva essere una provocazione sterile e fine a se stessa. Era l’inizio, invece, di un percorso di sensibilizzazione e ribellione sociale che, partendo da Palermo, si propone l’obiettivo di provare a stimolare l’opinione pubblica sulla gravità dei fenomeni estorsivi e criminali che si consumano nella città pontina e nei comuni limitrofi, nell’indifferenza quotidiana di tanti. Consapevoli del fatto che tale presa di coscienza sociale necessita innanzitutto dell’azione e del coinvolgimento dei latinensi, stiamo provando a fare da collante per costituire una rete composta da docenti, studenti, cittadini e operatori economici che cerchi di conoscere più in profondità dinamiche estorsive e fenomeni criminali attraverso cui operano i diversi clan organizzati su Latina; le ricadute mediate e immediate che tali fenomeni hanno sul tessuto economico-sociale, nonché gli strumenti di cui gode il nostro paese per affrontare con serenità e sicurezza un percorso di denuncia e di ribellione alla criminalità organizzata, avvalendosi del sostegno umano e dell’assistenza legale gratuita di Addiopizzo. Siamo infatti consapevoli che fino a quando il contesto culturale e sociale rimarrà indifferente, nessun commerciante o imprenditore troverà il coraggio di ribellarsi a chi, molto spesso con violenza, rende impossibile lo sviluppo socio-economico del territorio in cui viviamo. Del resto è emerso fino a pochi mesi fa, come con l’operazione Alba Pontina e con altri recenti arresti, in questi anni siano state commesse molte estorsioni ai danni di altrettanti operatori economici e persino professionisti. Va sottolineato però che il lavoro di magistrati e forze di polizia hanno inferto duri colpi ad uno dei più importanti clan di Latina, quello dei Di Silvio.
Tutto questo però non basta. Occorre infatti che in questo percorso ciascuno faccia la propria parte e noi siamo disponibili a dare il nostro supporto a quei cittadini di Latina che per anni hanno dovuto subire soprusi, minacce ed estorsioni. Nel frattempo, da ieri, proseguiamo il nostro impegno su Latina con un ciclo di incontri con studenti, docenti e dirigenti scolastici di tutti gli istituti superiori della città: Liceo Scientifico E. Majorana, Liceo Classico Dante Alighieri, Liceo Artistico Statale Latina, Liceo Statale A. Manzoni, IIS Einaudi – Mattei, IIS G. Marconi, Liceo Scientifico Grassi, ITC Veneto-Salvemini, IS. San Benedetto e IS Galilei Sani coordinati dall’ufficio scolastico regionale di Latina. Momenti di confronto e di approfondimento che dureranno tutto l’anno scolastico e che serviranno a costruire un percorso di conoscenza e di impegno collettivo».