Nuovo centro ascolto per la Caritas in piazza della Curia Vescovile ad Albano
Dopo alcuni lavori di sistemazione e ristrutturazione esterna ed interna dei locali della Curia Diocesana e Palazzo Lercari (la storica sede che ospita il Museo Diocesano di Albano) a breve ci saranno delle belle novità. Prima di Natale saranno ultimati anche i lavori per l’imminente apertura del nuovo centro di ascolto e dei locali della Caritas Diocesana, nei locali della ex Asl Roma 6, in piazza della Curia Vescovile. La Caritas Diocesana di Albano, diretta da don Gabriele D’Annibale, segue ben 13 comuni, con 65 centri di ascolto, due case famiglie, una per padri separati e con figli (ad Ardea) e una di accoglienza (A Torvaianica-Pomezia), diversi sono anche i consultori. In sostanza un lavoro giornaliero senza posa, che in questi ultimi anni è andato sempre più ad aumentare con delle nuove criticità sul territorio. In effetti c’è un lungo elenco di persone da seguire tutti i giorni, su un territorio che abbraccia parte dei Castelli Romani (Castel Gandolfo, Pavona, Cecchina, Albano, Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Ardea, Pomezia, Torvaianica, Ardea, Aprilia, Anzio e Nettuno. «Abbiamo numerose criticità sul territorio – dice don Gabriele D’Annibale – direttore della Caritas Diocesana di Albano, che ha la sede centrale presso la Diocesi-Curia Vescovile. Una delle novità de seguire maggiormente in questi ultimi due anni sono stati i vedovi e le vedove, sia dal punto di vista materiale che morale e spirituale. La maggior parte non riesce a vivere dignitosamente con la piccola pensione sociale e ci chiede regolarmente aiuto. E anche la solitudine e la depressione post mortem del coniuge è un fenomeno che stiamo seguendo con molta più attenzione nei vari centri di ascolto e di aiuto alla vita che abbiamo sul territorio. Molte le famiglie italiane, tra cui numerose persone divorziate, con figli, che ormai sono al 50% con quelle straniere, in fatto di richiesta aiuti e contributi. Un’altra emergenza che si è creata – spiega ancora don D’Annibale – è che spesso vengono da noi, anche lavoratori appena in pensione, che prima che percepiscono la pensione passano alcuni mesi, che chiedono un aiuto per andare avanti, in attesa del primo accredito, abbiamo diversi ex militari dell’Arma dei carabinieri, che sono venuti a chiedere aiuto umanitari in attesa del primo pagamento pensionistico o della liquidazione. Con la nuova apertura del Centro di Ascolto e i nuovi locali, cercheremo di dare delle risposte ancora maggiori alla popolazione che si rivolge alla Caritas per avere un aiuto. Con l’occasione ringrazio tutti i volontari, i sacerdoti ed il personale che lavora in tutto il territorio, per gli sforzi e i sacrifici che fanno ogni giorno, dedicando tantissime ore a questa realtà dei nostri giorni».
8.824 persone assistite dalla Caritas
Il numero totale degli assistiti nei Centri di ascolto sul territorio diocesano, rispetto al dato rilevato nel Rapporto del 2014, è salito a 8824, con un incremento, al 15 novembre 2017, di 1443 Assistiti. Nel triennio 2015-2017 il numero di persone che si è rivolto ai Centri di ascolto è 2480, di 67 nazionalità differenti (compresi apolidi e non specificati): la maggioranza degli assistiti è di nazionalità italiana (54,23% del totale, 1345 persone), seguiti da romeni (495 persone, il 19,96%), marocchini (104, 4,19%) e tunisini (58, 2,34%). L’afflusso di chi si rivolge ai Centri di Ascolto è per oltre il 49% localizzato nella Zona Mediana (Ardea-Aprilia), per il 21,6% nella Zona Castelli Romani, e per il 27,2% nella Zona Mare, Torvaianica, Pomezia, Anzio, Nettuno. Quasi il 48% degli Assistiti ha figli conviventi, e il 33,6% degli Assistiti ha figli minori conviventi (29% per gli Assistiti Italiani, 39,4% per gli stranieri). Il 19,42% degli Assistiti ha più di un figlio minore (14,3% per gli italiani, 25,8% per gli stranieri). In totale, i minori interessati nel triennio considerato sono 789. La presenza di Assistiti Italiani è diminuita di circa il 5%, quella dei Rumeni diminuita di circa 0,9%, La fascia 35-44 anni è ancora quella più rappresentata, col 21,37%. Il secondo e il terzo posto è ancora conteso dai Non Specificato e dalla fascia 45-54 anni, con valori prossimi La povertà è sempre presente. I dati come sempre, sono stati articolati in base alle definizioni Istat che distingue una Povertà assoluta per le situazioni al limite dell’indigenza da quella relativa e dal cosiddetto Rischio di povertà. Da rilevare che la popolazione a rischio di povertà è quella che ha risentito in misura maggiore degli effetti della recente lunga crisi economica, andando ad alimentare le aree di povertà relativa e di povertà assoluta. Ne è derivato un incremento consistente nel triennio della Povertà assoluta e di quella relativa . Con riferimento, quindi, alla situazione del territorio riferita all’inizio del 2017 il numero delle persone appartenenti alle tre categorie di Povertà, risulta il seguente: Persone a rischio di povertà oltre 8.000 pari al 3,7% -4% della popolazione residente; persone in povertà relativa 51.000 circa pari al 10,6%-11% della popolazione residente; persone in povertà assoluta 20.000 pari al 4,1%-5% della popolazione residente.
Castel Gandolfo, il lago Albano dà l'addio, forse con un po' di rammarico, agli storici 'piloni'' utilizzati nel corso delle gare che nel bacino dei Castelli...
La Commissione Sanità riferirà ai cittadini ogni 3 mesi
Albano, la realizzazione del 'Cammino archeologico' con vista Anfiteatro Severiano si avvicina, l'attesa opera sorgerà nel quartiere San Paolo, tra via...
I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno dato esecuzione a un'ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti...
Albano, il Comune ha intenzione di mettere mano alla risistemazione di alcune strade (selciate) situate in varie zone del centro città che attendono da...