La storia terribile di Gloria Pompili e di quello che la giovane donna ha dovuto subire, fino al giorno del decesso, è stata raccontata in Tribunale da alcuni testimoni che hanno ricostruito i mesi e gli anni precedenti alla sua morte. In Corte di Assise a Latina si è tenuta seconda udienza del processo contro Loide Del Prete, cugina di Gloria, del suo compagno Saad Mohamed Elesh Salem, 24 anni, egiziano, e di Hady Saada Mohamed Mohamed, 30 anni, compagno della vittima, chiamati a rispondere i primi due dell’omicidio della 23enne con l’aggravante di aver agito in presenza dei figli minori della vittima e con particolare crudeltà, e tutti e tre di maltrattamenti in famiglia sia sulla ragazza che sui due bambini.
Il medico legale ha confermato che la causa della morte della donna, brutalmente percossa da mesi, è dovuta alle lesioni acute alla milza. Il maresciallo dei carabinieri del nucleo investigativo che ha coordinato le indagini ha raccontato la vita da prostituta che la Del Prete e il compagno di lei imponevano alla giovane. Ogni giorno partendo dalla casa di Frosinone in cui vivevano tutti insieme, Gloria veniva accompagnata a Nettuno e lasciata in strada mentre i suoi sfruttatori lavoravano in un negozio di frutta e verdura. A San Giacomo, Loide Del Prete e il suo compagno li conoscevano in molti, ma a quanto pare nessuno avrebbe immaginato di cosa erano capaci. Quando la passavano a riprendere le rendevano i soldi e spesso la picchiavano. Sia la 23 enne che i figli erano stati più volte refertati in ospedale. Un inferno di botte e violenza al quale neppure alcune segnalazioni alla Questura di Frosinone erano riusciti a mettere fine e che si è concluso la sera del 23 agosto 2017 con la morte di Gloria, sulla via Monti Lepini tra Latina e Frosinone. Determinante, per arrivare alla verità, anche il racconto di uno dei due figli che ha rivelato le brutalità subite dalla madre.