Elezioni comunali 2019, a Ciampino l’aria si fa sempre più frizzante. È di queste ore l’ufficialità della candidatura a sindaco per il centrosinistra di Giorgio Balzoni. Giornalista e scrittore, allievo di Aldo Moro, cronista politico molto noto, Balzoni, cresciuto a Ciampino da una famiglia ben conosciuta di commercianti del luogo, ha accettato la designazione ponendo l’accento su alcuni punti importanti come partecipazione e vicinanza ai cittadini. Tale figura è stata fortemente voluta dal Partito Democratico, in cerca di riscatto dopo la caduta dell’amministrazione comunale del sindaco Giovanni Terzulli. Balzoni è pronto alla sfida, come confermato durante la presentazione della sua candidatura: “Ho in mente una città di Ciampino che sia un laboratorio nella quale poter immaginare un progetto di città nuova, basata sulle tradizioni ma aggiornata sulle sfide dei nuovi anni, per definire in modo più chiaro il ruolo di una città importante come la nostra nell’ambito della Città metropolitana. Ho in mente inoltre una città che sia a misura di tutti”. Ma cosa ne pensano le altre anime del centrosinistra? Spiega l’ex consigliere comunale e attuale esponente del movimento cittadino “Partecipazione Civica”, Guglielmo Abbondati: “La figura di Balzoni è di alto profilo, per storia e professionalità. Un uomo di grande cultura politica, virtù purtroppo oggi poco di moda. Il punto è la logica che ha prodotto la sua candidatura a Sindaco. Il Pd è in evidente difficoltà dopo il fallimentare epilogo dell’amministrazione Terzulli. Cerca una mimesi civica, provando – continua Abbondati – a nascondere le responsabilità politiche e amministrative di una classe dirigente di lungo corso, che è ancora lì a tirare le file. Trovo, peraltro, si sia poco rispettosi della persona, se non si ha l’onestà di dire in quale condizione drammatica si candida a guidare un Comune commissariato, lasciato con 11milioni di disavanzo. Il civismo esiste ed è fatto di realtà vere, determinate a difesa del territorio, beni comuni e ambiente. Se si vuole rigenerare il campo politico progressista si deve partire da qui e lasciar perdere formule vuote come centrosinistra, che significa più niente. Balzoni – chiosa – può essere una risorsa in questo senso, a patto di affrancarsi dai partiti e dalle eterne logiche correntizie”.
06/12/2018