Sulla manutenzione del sito archeologico di Castrum Inui ad Ardea bene ha fatto Invitalia, Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa, ad escludere le due imprese vincitrici del bando. Lo sostiene una sentenza del tar, che ha respinto il ricorso di una Ati, associazione temporanea di impresa composta da una cooperativa e da una impresa di costruzioni, che contestava l’aggiudicazione dell’appalto del 2017 all’ati formata dalla “Vincenzo Modugno Costruzioni e restauri” e dalla “Csr restauro beni culturali”, seconda in graduatoria. Tutta colpa di una condanna per omicidio colposo riportata dall’attuale presidente del Consiglio di Sorveglianza della società vincitrice (nonché, all’epoca dei fatti – 2008 – legale rappresentante e direttore tecnico di quella società) non menzionata all’atto della presentazione della documentazione. L’esistenza della condanna definitiva è stata scoperta dalla stazione appaltante, che ha così provveduto all’annullamento dell’affidamento dei lavori alla ati prima classificata. La quale ha tentato la strada del ricorso giudiziario, senza successo.
05/12/2018